Surfcorner 15 Years

Surf e Son Desto

Il racconto di Danilo Buonsenso per il concorso Surfcorner 15 Years Summer Contest.

Diamo il benvenuto a Danilo Buonsenso che ci ha raccontato il suo surf trip a Barbados per il Concorso Surfcorner 15 Years nella categoria “Racconta il tuo surf trip” (ricordiamo che è possibile partecipare contemporaneamente in entrambe le categorie del concorso e avere così più possibilità di vincere. Tutti i dettagli per partecipare e vincere un soggiorno alle Maldive per due persone, una tavola X Surfboards completamente accessoriata di accessori Ocean&Earth e set di pinne Futures, oltre a soggiorni a Santander e altro sono a fondo pagina).

Dopo averlo letto, se ti è piaciuto il suo racconto, clicca “MI PIACE” su questa pagina e condividilo per dargli la possibilità di accedere alla lista dei finalisti del concorso.

 

 

 

 

SURF E SON DESTO
La storia di come il surf mi ha cambiato

“Sai, un giorno mi piacerebbe togliere il camice, uscire da lavoro e andare direttamente al mare a fare surf”

“Perché non lo fai, amore?”

“Eh siamo in Italia, mica ci sono le onde qui”

“Sai, l’altro giorno stavo al mare e ho visto un’insegna con un surfista e su scritto Point Break, magari possiamo chiedere li”.

Purtroppo si, aveva ragione, lì insegnavano surf, e c’erano anche le onde !!

Iniziai con le prime lezioni…

Ovviamente il destino mi remava contro, se durante la settimana, come molti del resto, non era facile conciliare surf e lavoro, puntualmente, se capitava qualche onda il fine settimana, beh, quel fine settimana ero di guardia! Dodici ore interminabili di pronto soccorso mentre i ragazzi con cui avevo iniziato erano in acqua a fare surf!

Incredibile ma vero, fu proprio la mia compagna (e madre di mio figlio che allora aveva meno di un anno) a propormi di fare un surf trip. “In questo lido parlano tutti di Barbados, perché non andiamo anche noi?”

E andammo, novembre 2013. Venne con noi anche Francesco, un caro amico da noi considerato il fratello (o figlio) maggiore.

 

BARBADOS-TRIP-1

 

 

La maggior parte dei ricordi sono i viaggi, i posti, le persone, le serate. Perché dopo che lo fai, sai che poi alla fine, ciò che ricordi e più ti rimane di un surf trip, è proprio il viaggio… il viaggio per andare in quel posto, i giri in macchina per cercare gli spot migliori, le persone che conosci, i posti che scopri e le sensazioni che ti lasciano.

Perché il momento in cui, tavola alla mano, il tuo piede si bagna nel mare mentre guardi le onde all’orizzonte, in quel momento preciso la vita rimane a terra mentre tu vai in mare, pensieri, preoccupazioni, paure, tutto rimane a terra alle tue spalle mentre vai in acqua a cercare le onde. Si crea come uno spazio temporale diverso, metafisico, per questo forse ricordi (almeno io) poco dei momenti sulle onde, al massimo qualche sfumato ricordo riaffiora quando rivedi foto o video. Ma ricordi ogni istante del viaggio.

 

Ricordo però alcune session..

Il primo giorno ci trovammo con un local che segue una surf school, Chris (che si pronuncia rigorosamente Crisc, con la schh finale – come quando vuoi dire di fare silenzio -) a Freights Bay, il posto dove tutti i principianti riescono a fare surf. Di nuovo, non potrò mai dimenticare il tragitto.. Prendiamo il pulmino che percorre la strada principale, noi eravamo ad aspettare a una pseudo fermata muniti di passeggino. Si ferma un piccolissimo bus stracolmo di persone, noi pensavamo di non entrarci ma riuscirono a trovare lo spazio per 3 adulti un bimbo e un passeggino. Ricordo che eravamo gli unici europei, musica locale a palla ed eravamo circondati da ragazzi di colore bellissimi e con il fisicaccio, ma non potrò mai dimenticare gli occhi sgranati un po’ incuriositi un po’ spaventati di mio figlio (12 mesi) che non aveva mai visto così tanti ragazzi di colore in una volta sola J

 

BARBADOS-TRIP-2

 

 

Giunti sani e salvi a Freights, rimanemmo esterrefatti, onde di 50-80 cm lunghe forse cento metri che ti permettevano di salire, tenere l’onda e imparare a girare, un paradiso per principianti. Dopo un paio di giorni lì, super fomentati, ci sentivamo già dei campioni e, con il via libera di Chris, fittammo le tavole e per qualche giorno basta lezioni.

 

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La fortuna volle che proprio in quei giorni arrivò quella che da quelle parti chiamano “North Swell”, una bella mareggiata proveniente da nord, generata da un piccolo uragano, che ha la caratteristica che le onde non si infrangono sulla costa orientale (quella atlantica), ma arrivano da nord sulla costa occidentale, quella tipicamente caraibica con spiagge cristalline e villoni (compresa quella di Abramovich del Chelsea, che avrebbe un bello spot proprio di fronte alla sua villa, ma non penso il surf sia il suo sport preferito). Altra caratteristica è che questa North Swell porta onde di buona misura e belle pulite e lunghe.
Per cui, sentiti un po’ di locals e un ragazzo italiano conosciuto sul posto e che poi divenne il nostro guru, Vittorino, decidemmo di andare a Bats Rock. Già il nome non può non fomentarti. Tavole sulla macchinuccia, moglie e amico in macchina, figlio nel seggiolino e via. E come da previsioni onde fantastiche e li le prime curve, su onde, che almeno a memoria ma non so se possa essere vero, comunque a me piace ricordarle così, lunghe anche  100-200 metri di un bel metruccio pieno e qualche tubo (che, lo ammetto, ovviamente noi non abbiamo preso).

 

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Fatti un paio di giorni li, passata la north swell e ancora più fomentati, decidemmo di cambiare costa, andare in quella aggressiva oceanica, Soup Bowls, Bathsheba. Caricata la macchina e via alla ricerca.

 

 

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Durante il viaggio, passando nell’entroterra di Barbados, ricordo perfettamente le strade desolate, le case mezze distrutte abitate da famiglie numerosissime, erano si i caraibi, ma i caraibi solo sulla spiaggia, l’entroterra mi ricordava l’africa, una caraibi africana o africa caraibica.

 

 

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Mentre, passando di li, cercavamo le onde e godevo di quella sensazione della ricerca e del benessere che mi aspettava, pensavo : “perché non lo fanno anche loro? Perché non facciamo farlo a chiunque? Non costa nulla questo sport, in fin dei conti, ed è accessibile potenzialmente a tutti…”. 

Arrivammo a Soup Bowl, e subito capimmo perché questo è uno dei posti preferiti al mondo di Kelly Slater per fare surf, esattamente il number 4 nella sua classifica, subito dopo Pipeline, Kirra/Snapper Rocks/Greenmount e Sebastien Inlet. Per farlo capire, vi riporto il perché è tra le sue onde preferite usando le sue parole “It can be an amazingly fun wave to surf, but while you wait for the right one to come you can hang out on the beach and eat breadfruit and sugarcane with the Rastas”. A parte questo, che confermo, io potrei riportare la mia motivazione del perché il posto è fighissimo, che è anche il motivo per cui alla fine siamo rimasti in spiaggia a vedere una gara e non siamo entrati: “2-3 metri di onda e tubi” e basti questo perché da bravi ed educati principianti siamo rimasti a riva a mangiare e bere con i “rastas”, ad ammirare anche altre e varie bellezze del posto e poi l’imperdibile festa del venerdì a Barbados !

 

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La bellezza di quei posti e il benessere, fisico e mentale, di quella esperienza mi convinsero che potevo affiancare questo sport alla mia professione, la medicina e in particolare la pediatria.

Tornato a casa, fondai con amici e colleghi una onlus, con lo scopo di far praticare questo sport ai bambini e ragazzi disabili e di portare assistenza sanitaria in paesi poveri con potenziale per il surf.
Questo sogno è oggi una realtà, ci sono già ragazzi con vari #specialneeds che fanno surf con noi e il prossimo surf trip già programmato è in Sierra Leone dove, con dei colleghi, tra una surfata e l’altra, visiteremo la gente del posto offrendo tutto ciò che è necessario da un punto di vista medico in accordo con la popolazione locale.

Oggi, prima di andare a lavoro, guardo le previsioni… nel caso, dopo aver riposto il camice nell’armadietto vado direttamente al mare.. e se capita, porto anche un bimbo con me.. un bimbo che in ospedale era un paziente, in acqua è un mio amico.

È semplicemente SURF.. E son desto!!

 

 

 

 

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CONCORSO SURFCORNER 15 YEARS

Vinci un soggiorno alle Maldive (per 2 persone), una nuova X Surfboards fiammante modello Capsule edizione speciale 15 Years accessoriata di accessori Ocean&Earth e set di pinne FUTURES, soggiorni a Santander e tanti altri premi.

Scopri qui tutti i dettagli per partecipare al concorso:
http://www.surfcorner.it/2015/06/23/surfcorner-15-years-summer-contest/

#Surfcorner15Years

contest-728-90

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SURFCORNER 15 YEARS

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Un ringraziamento agli sponsor che hanno reso possibile questo concorso:

www.surfmaldive.com
www.xsurfboards.it
www.counterstream.com
www.surftolive.com
www.surfcornerstore.it

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