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Destinazione Jeffrey’s Bay

Un pò di informazioni utili per intraprendere l’agognato pellegrinaggio surf nella mecca sud africana del surf.

A cura di Michele Segantini.

Cover foto: Ipnotizzati di fronte a una delle più belle viste del Pianeta. Foto Michele Segantini

 

Come ogni anno il J-Bay Open con le sue lunghe destre perfette ci rimette addosso la voglia di partire per il sud Africa con l’intento di surfare una delle più belle onde del mondo. Per chi avesse finalmente messo da parte le paure legate alla presenza degli squali nella zona e si sia deciso ad andare, ecco un pò di info che potrebbero tornare utili.

Il J-Bay Open, tappa del campionato del mondo, ha portato alla ribalta internazionale una delle più belle onde destre del mondo. Da piccolo villaggio di pescatori che era un tempo, l’industria surf negli anni ha trasformato Jeffrey’s Bay in una vera e propria surf city strutturata e dotata di ogni servizio, con grandi surf shop, svariate surf house e negozi.

Il famoso point destro su cui ogni anno si svolge la tappa del campionato WSL, non può non alimentare i sogni di ogni surfer di intraprendere un surf trip nella mecca sud africana del surf. Spesso si finisce per accantonare il progetto, scoraggiati dal fattore legato alla presenza di squali bianchi nell’area interessata, o da altri fattori, come l’idea che l’onda non sia alla portata di tutti. Questo in parte è vero, ma un viaggio nella capitale del surf sud africana è più abbordabile di quanto si possa pensare. Ecco alcune info che torneranno sicuramente utili.

 

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La camminata verso il point è una delle passeggiate più piacevoli che si possano immaginare. Foto Michele Segantini.

 

 

Jeffrey’s Bay si trova nella baia di St. Francis Bay, località nei pressi di Porth Elizabeth, a metà strada tra Cape Town (a sud ovest) e Durban (a nord est) ed è una delle zone con la più alta consistenza di mareggiate in Sud Africa, raggiunta dalle frequenti mareggiate da Sud Ovest ma anche da occasionali mareggiate da E, che insieme attivano i numerosi point della zona, di cui J-Bay è il più famoso.

 

COME ARRIVARE

Dall’Italia sono molti i voli su Johannesburg, l’aeroporto internazionale che si trova nell’interno nord del Sud Africa.

Da Johannesburg si può raggiungere JBay con un volo interno su Port Elizabeth e da Port Elizabeth ci si ritrova a solo un’ora di macchina dalla mitica Jeffrey’s Bay.

Oppure si può decidere di farsela tutta in macchina, passando da Durban, attraverso la Wild Coast, fino alla baia di Jeffrey’s. Un viaggio affascinante attraverso le decine e decine di spot lungo la strada, che richiede, facendo tutta una tirata, circa 13 ore, più o meno come andare a Biarritz dall’Italia…

In questo secondo caso, la strada non è tutta autostrada, ma intervallata da tratti di strada tipo statale, un viaggio che vale la pena fare per percorrere la bellissima costa disseminata di spot. La prima area surf che incontriamo è quella di Durban, con i suoi beach break e moletti, ottima da aprile a giugno.

Da Durban proseguendo verso sud, si passa attraverso la Wild Coast, una zona poco abitata e quasi dimenticata dal mondo, con pochi surfisti nei paraggi, dove è possibile surfare da soli, ovviamente sempre mettendo in pratica i consigli anti-squalo (non surfare all’alba o al tramonto, non pisciare nella muta, evitare le foci dei fiumi e i banchi di sardine). Qui l’acqua è più calda rispetto a J-Bay, meno squali bianchi ma maggior presenza di squali toro.

Dopo la Wild Coast la zona surf più conosciuta è quella di Port Elizabeth, siamo arrivati finalmente nella leggendaria J-Bay!

Proseguendo oltre, verso sud ovest, lungo la cosiddetta Garden Route, la strada che porta a Cape Town, si trovano ancora tantissimi spot con molta meno gente ma tanti squali. Questa è la zona con la maggior frequenza di attacchi di squalo e in generale la zona intorno a Cape Town è la più popolata dagli squali bianchi.

Questa è anche la costa dove si trovano gli spot si cui hanno girato Endless Summer 2: Seal Point (a 20 min di macchina da JBay), Dolphin (da provare quando il mare è piccolo e il vento non è buono per JBay, si arriva a piedi, onda di qualità media, misto sabbia e roccia, alternativa quando non lavora il point).

 

 

JEFFREY’S BAY

L’onda che siamo abituati a vedere durante il J-Bay Open, il famoso point destro, ha diverse sezioni: Boneyard, Supertubes e Tubes (questa è la sezione si cui di solito fanno la gara) sono le tre sezioni migliori. Tutte abbastanza impegnative e veloci, potenti, con sezioni tubanti e punti con fondale basso e rocce rivestite di cozze taglienti. Queste tre sezioni sono di solito anche le più affollate.

Sezioni più tranquille sono The Point, Kitchen Windows, Magna Tubes e Albatross, più facili e lavorabili. The Point fu la prima a essere surfata a J-Bay quando coi longboard e i single fin credevano che le altre sezioni fossero troppo veloci e vicine alle rocce per essere surfabili.

 

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Supertubes è la sezione più bella di J-Bay e da sola può regalare surfate di 300 metri. Foto Michele Segantini

 

 

QUANDO ANDARE

La stagione surf con le onde migliori va da maggio a settembre, ma anche fuori stagione, nei mesi immediatamente prima o dopo, le mareggiate buone arrivano, anche se con meno frequenza, e molta meno gente, allungando così la stagione da febbraio fino a ottobre inclusi.

Il vantaggio di andare fuori stagione è sicuramente l’affollamento molto ridotto. C’è meno gente, quindi si possono surfare le sezioni migliori come Supertubes in 15/20 persone. Il livello è abbastanza alto ma non saranno mai i Top 44 che si trovano durante il contest e le onde si riescono a prendere, con meno stress. Lo svantaggio è la consistenza più bassa, e anzichè 7 giorni su 7 di onde perfette, si potranno trovare 3-4 giorni mentre gli altri occorrerà trovare spot alternativi.

 

 

 

ACCOMODATION

C’è ampia scelta di alloggi. Partendo dal dato di fatto che il costo della vita è superiore a quello dell’Indo, ma inferiore al costo italiano, fuori stagione si possono trovare alloggi in ostello anche da 2-3 euro al giorno. Durante la stazione i prezzi più bassi oscillano da 10-12 euro al giorno in ostello (sistemazioni in letti a castello) ma più lontani dallo spot, nel centro abitato di JBay e a circa mezzo km dal point.

Consigliati sicuramente  gli alloggi a ridosso del point, B2B o appartamenti privati, in modo da raggiungere lo spot in due minuti a piedi. Ad es. il Crystal Cove, prezzi in camera matrimoniale da circa 15 euro al giorno a persona, con canale surf TV interno che trasmette surf 24h su 24, a due minuti a piedi dallo spot.

Il top sono ovviamente gli appartamenti vista spot, che durante il contest sono fully booked e costosi, ma più abbordabili al di fuori della tappa WSL.

Tutti i prezzi sono indicativi.

TIPS: Meglio spendere un pò di più per dormire ma avere la possibilità di cucinare, visto che ci sono grossi supermercati in città. In questo modo si finisce per risparmiare nel costo complessivo della vacanza, visto che un pasto fuori casa richiede circa 8-10 euro.

 

 

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Vale la pena pagare qualche euro in più per avere questa vista? Foto Michele Segantini.

 

 

VARIE

La muta è necessaria per surfare a J-Bay. Durante la loro estate serve una muta 3/2 (nostro inverno), mentre durante la stagione delle onde (nostra estate, loro inverno) serve una 4/3 per stare tranquilli.

In città troverete i grossi outlet surf dei grossi brand, dove potete portarvi a casa un aboardshort a 10 euro, una t-shirt a 3-4 euro. Se siete amanti del surf shopping andate con la valigia vuota.

Stesso discorso per le tavole. A seconda della compagnia con cui volate, soprattutto se richiede un extra per il trasporto tavole, conviene comprare la tavola direttamente in loco. Tavole nuove su ordinazione di ottima qualità si trovano a 2-300 euro.

 

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