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Bali si risveglia dal torpore del lockdown

Durante il lockdown, Federico Vanno alias Liquid Barrel, ha avuto la fortuna di poter frequentare una delle poche spiaggie aperte insieme a un gruppetto di surfisti locali che hanno approfittato della perfezione di inizio stagione.

 

Il mese di Maggio è stato un mese ricco di onde perfette, come ogni anno in questo periodo. Previsioni a dir poco da sogno, con zero vento e onde di misura che hanno fatto distogliere la mente da ciò che stava accadendo. Federico Vanno ormai residente a Bali, insieme a un piccolo gruppo di surfers locali, si è isolato in una spiaggia aperta a tutti e libera dal lockdown. Da qui, l’isola apparentemente addormentata ha cominciato a risvegliarsi dal lungo torpore del Covid-19.

 

 

 

E’ bello vedere che i tempi migliorano anche a Bali, com’è la situazione Covid?

Attualmente i casi stanno continuando ad aumentare ed ora sono 829 sull’isola di Bali mentre molti di più sull’isola di Java e tanti altri sparsi nell’arcipelago Indonesiano. Tutto è iniziato quando una turista Inglese diabetica e con molte altre patologie è venuta a mancare dopo essere stata ricoverata all’ospedale di Bali (Sanglah Hospital) nella prima settimana di Marzo. Da questa data c’è stata una lenta crescita di casi e inizialmente i turisti venivano visti come portatori del Covid-19. 

Come si è evoluta poi la situazione dopo quei primi episodi?

Nel frattempo nel mondo i casi sono aumentati a dismisura ed ovviamente tutte le nazioni, tra qui anche l’Indonesia, si sono allertate per far rientrare i propri connazionali nelle proprie patrie d’origine. Molti di voi sapranno che gli Indonesiani lavorano sulle navi da crociera. 

Al rimpatrio di un piccolo gruppo di Balinesi, che si trovava su una delle numerose città galleggianti,  non presentando alcun sintomo e febbre è stato accolto nel loro paese natale ma senza effettuare alcuna quarantena, sono tornati nei loro villaggi d’appartenenza e da qui si sono moltiplicati i casi del virus. La costa nord dell’isola ha iniziato una graduale e costante aumento di casi.

E per quanto riguarda la zona sud? 

Inizialmente la zona sud dell’isola (per capirci quella con la percentuale maggiore di surfisti e turisti) è stata tenuta sotto il mirino dei singoli distretti, i negozi e i ristoranti turistici sono stati chiusi, alcune delle spiagge più famose anch’esse sono state chiuse e il surf per un paio di settimane è stato “vietato” ma a sprazzi durante le prime luci della giornata si poteva fare. 

Ora la tensione si sta allentamento in generale, cosa succede lì da voi?

Ad oggi ci troviamo che quasi tutti i negozi e ristoranti hanno riaperto e la maggior parte delle spiagge sono state riaperte, alcune di esse hanno ancora i cartelli che vietano l’accesso in spiaggia ma in realtà credo che siano stati solo dimenticati visto che da circa più di un mese e mezzo l’accesso non è più vietato a surfers e bagnanti. 

 

 

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