Articoli

Salviamo Anzio: Carte in Tavola

Martedì insieme con Anzio-surf, SurfRiderFoundationEurope, il Comitato Anzio Colonia e una rappresentante dei balneari abbiamo avuto un incontro con la Direzione Generale della Città di Anzio e un progettista di opere marittime. 

Dopo le dichiarazioni del sindaco (vedi post precedente….) ci aspettavamo un incontro più risolutivo ed effettivamente in un certo senso lo è stato.
 
La diga foranea dopo 4 giorni di mare….

 

Abbiamo capito molte cose finora rimaste vaghe.

1. L’erosione anzitutto. Anno dopo anno il mare mangia parte del litorale in tutta Italia e tutti coloro che vivono il mare sanno l’importanza che la difesa delle coste riveste nel quadro di un’amministrazione efficiente, ma il problema che nasce da questo è di natura strategica. La differenza in poche parole che intercorre fra una visione specialistica ed una globale della stessa problematica. Mentre con fare ingegneristico si affronta il problema coste con la sola incognita dell’erosione; forse sarebbe il caso di intervenire invece, in un sistema tanto delicato come i litorali italiani, con un metodo che preveda l’introduzione di più variabili. Insomma, in soldoni, come si può fare opere di protezione della costa senza pensare anche a questioni quali la balneazione, la sicurezza in mare, la fruibilità, l’economia, il turismo, gli sport acquatici, il lavoro e ultimo, ma primo fra tutti, l’AMBIENTE?

2. La teoria dei massi. SVELATO. In questa difficile lotta all’erosione vige una regola tanto semplice quanto primaria: più massi butti a mare più proteggi; meno massi metti, meno difendi. Sembrerà banale, ma pare che questa sia la regola che vige nel campo delle opere marittime, peccato che anche un bambino di 5 anni sarebbe arrivato allo stesso teorema. Noi siamo convinti che esistono vie alternative alle celle costituite di massi di montagna. Basta fare un giro in rete per rendersi conto che di possibili varianti al problema che risolvono lo stesso quesito in modi più ecologicamente ed economicamente sostenibili esistono.

3. Le proposte alternative. Il Sindaco grazie all’intervento provvidenziale del Comitato di Anzio Colonia ha preso una importante posizione: vuole vederci chiaro e non è convinto della validità dell’opera. Questa in 3 settimane è stata la migliore notizia dall’inizio di questa vicenda, ma (ed è chiaro che c’era un ma) se l’intervento in atto è considerato tale da voler apportare modifiche, come mai che queste modifiche interesseranno solo i successivi 2 lotti dell’opera complessiva? È possibile che si decida così facilmente di lasciare alle alghe 1,5 km  di costa, abbandonando il quartiere di Cincinnato e il Lido delle Sirene ad un intervento lesivo della dignità di questo tratto che peraltro comprende la meravigliosa oasi naturale di TorCaldara? È mai possibile che non esistano varianti possibili che possano preservare l’efficacia di questo progetto e la fruibilità del mare allo stesso tempo?

4. I soldi sono questi. Nel difficile e sperimentale campo delle opere marittime,come abbiamo detto, la regola è una: pare non ci siano alternative allo sventramento di una montagna. Se non si fanno celle, si faranno pennelli soffolti ogni 100 metri o dighe foranee o celle soffolte. Intervenire bisogna intervenire e non è importante la modalità. La Regione ha stanziato questi soldi per Anzio e questi dobbiamo prenderci senza troppe questioni. A questo punto la storia è ridotta all’osso: le opere finanziate sono queste, vi sta bene? Sì: bene beccatevi le vaschette, salvate l’erosione e al diavolo il mare. No: bene i soldi passano ad un altro comune che fa meno problemi, il mare vi si mangerà la costa e il turismo morirà comunque. NON CI SONO ALTERNATIVE.

 

NON CI SONO ALTERNATIVE?!?!?!?!

GIUDICATE VOI…. e fateci sapere!

GreenOceanSurfing

 

One thought on “Salviamo Anzio: Carte in Tavola

  1. Enrico Reply

    Abito ad Anzio Colonia sull’ardeatina, sono molto interessato all’argomento anche perchè sto iniziando la mia tesi di laurea proprio sull’erosione delle coste laziali e i provvedimenti in atto per gestire il problema. Ho visionato il progetto e credo che và impedito, o quantomeno modificato per evitare che si creino delle vasche con il rischio conseguente di eutrofizzazione delle acque, che soprattutto d’estate si riempirebbero di alghe e ruifiuti. Non basta un ingegnere ultra pagato per risolvere questa calamità ma serve aprire un Tavolo con vari esperti del settore che studiano da anni i vari aspetti dell’erosione della costa (antropizzazione, moto ondoso, correnti, eutrofizzazione ecc) che quindi hanno alla mano dati su progetti pregressi e loro efficacia. L’esperienza passata (e non solo in Italia) è l’unico modo per non commettere nuovi errori in futuro…
    Chi avesse i grafici del progetto dei 15 pennelli verticali da Tor Caldara a Capo d’Anzio potrebbe gentilmente inviarmeli a: cico_roma@libero.it Grazie e cordiali saluti

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato.

INSTAGRAM @SURFCORNER #SURFCORNER