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A Surfboard For Life: al via l’asta a scopo di beneficenza

E’ partita l’asta per aggiudicarsi la tavola creata da Riccardo Lapasin e disegnata da Vincenzo Ganadu. L’intero ricavato sarà devoluto alla Fondazione Arco e alla Fondazione Città della Speranza che si occupano di ricerca e di assistenza ai malati oncologici. 

Per un surfista andare sulle onde può rappresentare la metafora della vita: la fatica, la paura, l’adrenalina e il coraggio, per cercare di cavalcare le onde, divertirsi e anche perdere e perdersi talvolta, infine riemergere ancora a pelo d’acqua e poter godere della natura e respirare a pieni polmoni. È questa la storia di “A Surfboard For Life”, un progetto ideato dallo storico costruttore di tavole Riccardo Lapasin insieme al surf artist Vincenzo Ganadu. 

 

 

Forse per la prima volta in Italia il surf incontra così la beneficenza. A partire da sabato 20 novembre sarà messa all’asta una tavola da surf creata appositamente per uno scopo: raccogliere fondi da destinare alla ricerca contro il cancro. Entrambi surfisti di lunga data, Lapasin e Ganadu si sono conosciuti come atleti nelle gare durante anni Novanta e si sono ritrovati per questa importante collaborazione. Ganadu, alcuni anni fa, ha infatti scoperto di avere una grave patologia cardiaca che l’ha costretto all’impianto di un defibrillatore sottocutaneo ed a una lunga riabilitazione. Lapasin ha invece combattuto contro un cancro ed è ha dovuto subire un’amputazione alla gamba sinistra. Ecco dunque l’esigenza di poter fare qualcosa insieme, unendo la propria passione per il surf, lasciando allo stesso tempo un segno tangibile e positivo per la società.

 

 

La tavola del progetto “A Surfboard for Life” è stata plasmata da Riccardo Lapasin e dipinta da Vincenzo Ganadu con la sua tecnica ad ampie pennellate. È una otto piedi (8’00’’ x 23’ x 3’’ le misure complete), in polistirolo ad alta densità, poi dipinta con colori acrilici e infine resinata con resina epossidica. Monta una grande pinna centrale da nove pollici. Lo stile della tavola è ispirato al grande surfista Greg Noll, scomparso lo scorso giugno. È un pezzo unico ed ogni suo elemento, dalla pinna al bicchierino per l’aggancio del leash, è stato realizzato a mano. Il ricavato della vendita sarà interamente destinato alla Fondazione Arco e alla Fondazione Città della Speranza, attive nella ricerca e dell’assistenza ai pazienti oncologici. La tavola è disponibile sulla piattaforma e-Bay a questo link (https://www.ebay.it/itm/384483111241) e l’asta si concluderà il 30 novembre.

«Questa tavola è stata creata col cuore, la passione e l’amore verso tutte quelle persone che hanno lottato e lottano contro il cancro – hanno commentato Lapasin e Ganadu – ci auguriamo di avere un grande riscontro da parte della comunità surfistica, e magari anche dei collezionisti: sarà un grande successo per tutti poter donare il nostro contributo e soprattutto una speranza a tutti i malati».

Clicca qui e vai direttamente all’asta

 

 

Riccardo Lapasin Zorzit, in arte Lapa, inizia a costruire tavole nel 1981 per fabbisogno personale, vista la mancanza di attrezzature che regnava in quegli anni. Alcuni anni dopo la decisione di creare una vera e propria azienda, con la scelta del nome, rigorosamente in italiano: Costa Ovest Surfboard. Grazie alla sua passione e alla pratica di tutte le discipline marine di quell’epoca – surf e windsurf – Lapasin fa in modo che la sua mente creativa non rimanesse imbrigliata in idee obbligate e ferre, ma si allargasse a 360 gradi, rendendo così possibile la creazione di nuove ed innovative linee d’acqua.
A partire dagli anni Novanta, comincia a costruire tavole anche per diversi brand stranieri, rimanendo però fedele ad una metodologia di lavoro prettamente artigianale, quindi shapando a mano e rigorosamente di persona tutte le tavole da lui prodotte. Nel 2021 il Lapa ha festeggiato il suo quarantesimo anno di attività. La sua produzione rimane ancora oggi esclusivamente artigianale: avere una Costa Ovest significa avere un pezzo unico.

 

Vincenzo Ganadu è nato a Sassari, in Sardegna, nel 1973, dove si è diplomato all’Istituto d’Arte. Si è specializzato poi in Scultura all’Accademia di Belle Arti di Bologna e Sassari. Le sue opere sono state esposte in gallerie pubbliche e private. Numerose le mostre, sia in Italia, sia all’estero, così come l’impegno nel muralismo, che l’ha reso protagonista anche a Lima, in Perù, con un’opera immensa.
Intorno agli anni Novanta ha scoperto il surf in Sardegna e, insieme a questa disciplina, anche una corrente artistica che l’ha portato a viaggiare e lavorare in tutto il mondo, dall’Australia al Brasile, facendosi conoscere per i colori e il dinamismo dei suoi quadri. Negli ultimi anni la sua ricerca pittorica ha acquistato un’ulteriore consapevolezza, soprattutto sui temi ambientali. Anche da questi germogli di fantasia sono nati nuovi progetti, come PORTRAITS: SURF LEGEND, la cui mostra è stata ospitata la scorsa estate dal Comune di Pietrasanta.

 

 

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