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Mini Leg Caraibico: 1 a 1 per Leo Fioravanti

Terminato il mini leg caraibico con le due tappe di Martinica e Barbados. Per Leonardo Fioravanti il bilancio è di una tappa vinta e una da dimenticare, conclusa con un 49esimo posto. Rimane comunque saldo nei top 10 del ranking QS guadagnando anzi una posizione e collocandosi al sesto posto.

Si è conclusa anche la seconda tappa del mini leg caraibico delle Qualification Series, con le vittorie al Barbados Surf Pro del peruviano Lucca Mesinas (alla prima vittoria in carriera) in campo maschile e della costaricense Leilani McGonagle tra le donne, alla seconda affermazione in carriera dopo il primo posto al Maui and Sons Pichilemu Pro 2017 in Cile.

 

Il peruviano Lucca Mesina. Foto WSL/Poullenot

 

Un minileg che per l’Italia avrebbe potuto rivelarsi trionfale viste le premesse, e che ha invece il sapore agrodolce di un pollo caraibico. Un sapore di cui però dobbiamo farci una ragione come tifosi e appassionati, perché le Qualification Series quale espressione perfetta del surf professionistico nel 2018 sono una babele, e come tale un caos.

Se già nel Championship Tour la World Surf League ha come più grande cruccio quello di provare a uniformare la qualità del surf non solo tra le varie tappe, ma all’interno dello stesso evento, non stupisce che tra una gara e l’altra dei quasi 70 eventi delle QS la qualità dei picchi e degli spot e la loro consistenza vari in maniera consistente e del tutto incontrollabile aldilà dei punti messi in palio.

 

Drill Hall Beach ha un ottimo potenziale per il surf, offrendo una bella sinistra lunga.
Peccato che durante il contest le condizioni non siano state ottimali. Foto WSL/Poullenot

 

Tutto questo preambolo, per annunciare che Leonardo Fioravanti dopo la vittoria di forza in Martinica ottenuta a suon di punteggi di heat dal Round 4 fino alla finale, al Barbados Surf Pro si è dovuto accontentare di un quarto posto nella prima batteria del Round 3. Per quanto sperassimo in un risultato di rilievo che potesse cementarne già a Marzo il posizionamento in Top 10, non ci sentiamo di biasimare il ragazzo per una controprestazione di questo tipo a causa di una heat andata storta su onde degne di un contest disputato in Adriatico (con tutto il bene che vogliamo all’Adriatico qui in redazione).

 

Dopo la vittoria in Martinica, alle Barbados Leonardo Fioravanti è uscito subito alla prima heat.

 

E’ vero, c’è chi è stato in grado di adattarsi sia alle buone destre della Martinica sia ai moscioni sinistri delle Barbados, come il peruviano Miguel Tudela che in entrambi gli eventi è arrivato alle semifinali arrendendosi a quelli che sarebbero poi stati i vincitori, e dando non poco filo da torcere proprio a Fioravanti una settimana fa.

Vogliamo però pensare che se sulle onde mosce c’è sempre modo di adattarsi e una buona parte del risultato la gioca la fortuna, in condizioni serie c’è poco da inventarsi, e Leonardo Fioravanti ha già ampiamente dimostrato di trovarcisi a meraviglia, se non addirittura di essere di tutt’altro livello rispetto alla gran parte degli atleti delle QS.

 

 

Fratellanza peruviana. Lucca Mesinas con Miguel Tudela. Foto WSL/Poullenot

 

 

Se le somme si tireranno a Dicembre, dopo due settimane di gare ravvicinate si possono comunque prendere due appunti, che in questo caso vedono la capacità di dominare la competizione, una ritrovata solidità tattica e quel meraviglioso CLEOBack (da usare con parsimonia per non inficiare sui voti dei giudici alla voce “Varietà delle manovre”) tra le note positive. Riuscendo a inserire tra queste una certa solidità anche in condizioni non ottimali (situazione che ha già pagato la scorsa stagione in WSL, a Rio o alle finali di Pipeline) e una buona dose di fattore C che non guasta mai, i presupposti per fare bene già dalla prossima tappa europea in Portogallo a fine Aprile nel Pro Santa Cruz da 3.000 punti (dove sarà presente anche Roberto D’Amico) ci sono tutti.

 

Di Luca Dalla Costa

 

 

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