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Big Monday al Red Bull Cape Fear

Condizioni pesissime e pericolose hanno accompagnato la prima giornata del Red Bull Cape Fear.

Il Red Bull Cape Fear è la competizione più impegnativa la mondo che si svolge solo in condizioni di onde estreme a Cape Sollander, meglio conosciuto come Ours, nei dintorni di Sydney. L’edizione di quest’anno è partita in condizioni di onde al limite del controllo, non solo per le dimensioni ma soprattutto per la potenza e la mutevolezza della forma, e proprio per la difficoltà della onde si è optato per l’utilizzo del tow-in.

 

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Richie Vakulik assaggia tutto il peso di Ours. Foto Red Bull

 

Onde fino a sei metri al limite del governabile hanno dato il via a questa edizione del Red Bull Cape Fear e dopo due ore di azione intensa e il completamento delle prime due Battle (su un totale di quattro previste), l’evento è stato messo in stand by, con prossima chiamata per domani mattina (questa sera, ora italiana, ndr).

Il locale Justin “Jughead” Allport ha dominato la prima giornata e la classifica, ma sul finire della battle ha subito un bruttissimo wipe out ed una ferita alla testa, finendo in ospedale, per fortuna senza gravi conseguenze. Incerta però la sua presenza alla ripresa dell’evento.

Battaglie rimanenti:
Battle 3: Koby Abberton, Dean Morrison, Jai Abberton, Kirk Flintoff
Battle 4: Andrew Mooney, Perth Standlick, Ryan Hipwood, Laurie Towner

Se vi siete persi la prima giornata, ora è possibile analizzare tutte le battle qui:
http://www.redbull.tv/live/AP-1KNH6DR1H1W11/red-bull-cape-fear

 

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Justin Allport si è meritato la leadership della classifica giornaliera ma non è certo se potrà tornare a gareggiare alla ripresa dell’evento.

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