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Cabo Verde Rediscovered

Due settimane fa, stremati dal freddo, Alessandro Marcianò e Marco Gregori sono saltati su un volo last minute per inseguire una swell sull’isola di Sal e hanno avuto ragione e fortuna, riuscendo a surfare onde che spesso sull’isola africana si rivelano soltanto un miraggio. Ecco il resoconto del loro trip.

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Alessandro Marcianò sceglie la linea africana

 

Tempo fa rimasi colpito da alcune scene tratte dal surf-movie “The Present”, in cui Rastovich e company prendevano onde epiche indicando il Senegal come patria di quel ben di Dio. Probabilmente alcune di quelle onde perfette di colore verde e infinitamente lunghe erano di proprietà esclusiva dei reef di Cabo Verde, normalmente conosciuta come mecca dei windsurfer e kiter a causa dei suoi forti e costanti venti.

In effetti l’arcipelago di Cabo Verde, di origine vulcanica, rappresenta la meta ideale per gli amanti del kite o del windsurf in particolare l’isola di Sal molto esposta ai venti di Nord Nord/Est.
Insieme al mio amico Marco Gregori, ormai local acquisito di Sal, decidiamo di partire al volo dopo aver visto le previsioni meteo promettenti seppur con raffiche di vento fino a 25/30 nodi, ma con moto ondoso in costante aumento.

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Alessandro e Marco Gregori, morning check

 

Optiamo di volare con TAP Portugal, passando via Lisbona, allungando leggermente il viaggio, ma per il servizio a bordo e il risparmio nel portare l’attrezzatura ne è valsa certamente la pena. Fortunatamente appena arrivati e sistemati presso la Surfactivity guest house, bella struttura gestita da ragazzi italiani Francesco e Debby, ci accorgiamo del movimento ondoso grazie agli spruzzi su  qualche scogliera in lontananza.

Troviamo sul posto anche Bobo, fratello di Francesco, bravo longboarder genovese anche lui in scimmia per una surfatina in acqua calda dopo il freddo della nostra penisola.
Ponta Preta, lo spot più conosciuto e frequentato, è un’onda di tutto rispetto e molto potente. Dopo qualche onda presa insieme al local Matchu, iniziavo ad avere difficoltà nel superare alcune sezioni dell’onda eppure il mio 6’0” aveva sempre fatto il suo “dovere”, decido quindi di uscire per cambiare tavola.

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Marco Gregori faccia a faccia con la famosa e ambita destra di Ponta Preta

 

Appena fuori dall’acqua capisco il vero motivo per cui la tavola non era più performante come al solito, una “frustata” profonda al centro tavola, praticamente spezzata a metà, era la causa di tutto. Solo il longherone teneva unità le due metà.
Forse una serie grossa di 4 onde prese in testa oppure un wipe-out precedente… rimane un mistero! Anche lo stesso Macthu aveva rotto andando a rocce, insomma una giornatina non troppo allegra.

L’isola offre diversi altri break, ma non sono facili da raggiungere e bisogna conoscere la giusta marea per poterli frequentare e apprezzare. Indispensabile un fuoristrada per andare alla ricerca come anche tanta fortuna…questo posto offre onde epiche ma bisogna conoscere i giusti spot e avere un tempismo perfetto.

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Sunrise

 

Il risultato del mio trip lo vedete in queste foto grazie alla lente instancabile di Alessandra Vellucci, compagna di Marco, che è riuscita a prendere i momenti più intensi di un surf-trip improvvisato ma nello stesso tempo fortunato e che rientra nel progetto di “The Secret Spot”, ovvero la ricerca e lo sviluppo delle migliori location rivolte ai riders più esigenti.

Il posto in generale è molto bello, la gente ospitale e praticamente tutti, o quasi, parlano italiano. Tanti ristoranti, negozi e bar al centro di Santa Maria che è a sud il centro più sviluppato dal turismo. Il costo di noleggio di una macchina si aggira su 50€ al gg e per dormire ci sono tantissime possibilità dagli appartamenti sul mare, resort esclusivi, villaggi vacanze anche se per noi il top è alla guest house dei nostri amici italiani.

 

Testo di Alessandro Marcianò
Foto di Alessandra Vellucci

The Secret Spot info e contatti:
Telefono 06. 36210360
Facebook: facebook.com/surfingthesecretspot

 

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