Il primo full-lenght album dei Dust Inside prende vita nel castello medioevale di San Terenzo a due passi dal surf spot Venere Azzurra e qui assorbe tutte le energie che lo Scirocco riserva alle mareggiate invernali.
L’incedere marziale e sabbathiano di “Motron” infatti ti spinge ad entrare in acqua anche quando la tramontana paralizza le vertebre ma non è che l’inizio di una serie di cavalcate strumentali appese a ganci di reefs incendiati dal volume e da un drumming esplosivo.Ottimo esempio è “Dustex” a metà tra metal e psichedelia ma il trionfo arriva con “Dusted Off” che si avvale di un ritmo macina-ossa alla Entombed e di un finale potentissimo e malinconico:fantastica.Un consiglio…invece di rimbambirvi su Facebook date un’occhiata al Myspace di Mescaleros Crew.(Glauco Nuti)
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