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Surfenix, il docu-film sulla vita di Fabrizio Passetti

La vita e la rinascita di Fabrizio Passetti raccontate in un docu-film prodotto da Soul Hands Festival e girato tra Varazze, Mundaka e Sardegna.

Non mollare mai… Good vibrations… persegui il tuo sogno… festa festa festa!

“Questi sono i messaggi di cui il Soul Hands Festival si e’ fatto sempre ambasciatore,” spiega Stefano Lappi, fondatore del Festival, “ed e’ per questo che lo scorso autunno abbiamo deciso  di co-finanziare il docu-film sulla vita di fabrizio passetti: SURFENIX la resilienza e la rinascita di Fabrizio Passetti.” 

“Icona del surf italiano che ha dimostrato che con  la costanza e la passione, insite in ognuno di noi, si puo’ abbattere qualsiasi tipo di ostacolo.”

“Mai come ora, questo messaggio si rivela attuale e calzante  al momento che stiamo vivendo, siamo stati brutalmente disarcionati dalla nostra situazione di comfort, alla quale ci eravamo abituati, anestetizzati da questa societa’ che trasforma tutto in ovvio, come il poter condividere uno spazio.”

E quindi?

“Noi stiamo cercando di utilizzare questi giorni per onorare al meglio la bellezza  della nostra vita che davamo per scontata. Ci stiamo preparando per organizzare una festa festa festa!!!!”

“Nel nostro modo sara’ come un grande abbraccio , una dichiarazione d’amore. Ora pero’ nel rispetto di chi sta male, di chi si sta’ sacrificando in prima linea  e delle normative vigenti abbiamo deciso di posticipare la data del festival a quando avremo disposizioni specifiche dalle autorita’.”

A tutti voi  dedichiamo il trailer di Surfenix.

Ci vediamo alla festa, a piedi nudi sulla sabbia!

Soul hands brothers

 

 

SURFENIX 

“Quando Stefano (Gagio) mi ha proposto quest’ idea il primo pensiero è stato “wow questa sì che sarà una grande esperienza” – racconta Antonio Zito, autore del docu-film, – “ma prima ancora dell’esperienza professionale c’era quella personale di poter conoscere una persona come Fabrizio, l’esempio vivente che quando persegui una cosa con cuore coraggio e passione la otterrai… una vera fenice in carne e ossa e da qui il titolo del docufilm.”

“Andai subito a Varazze per incontrare Fabri… dopo due minuti sembravamo amici da tempo e dopo cinque minuti aveva già stravolto i piani (che prevedevano Varazze e Sardegna on the road) chiedendomi se da lì a 10gg volessimo andare a Mundaka… sarebbe stato il periodo migliore dell’anno per il surf e potevamo aggiungere una tappa al documentario; bene, nemmeno il tempo di una birra che stavamo già cercando i voli per Bilbao e guardando le previsioni sulle onde.”

“Così nasce questa avventura e non potevo essere più felice… fare ciò che mi piace nell’ambiente che amo, raccontando una storia davvero incredibile e facendo tutto ciò insieme a dei veri amici perchè questa è anche una storia di amicizia. Fabri, Gagio per non parlare di chi si è unito strada facendo per le riprese, gli eccezionali Pier Francesco Macchi, Eleonora Palomba, Iñigo Grasset… senza di loro non sarebbe stato possibile fare tutto quanto e non è ancora finita perchè il docufilm è ancora in stand by, una pausa forzata che una volta finita ci vedrà di nuovo a Mundaka, a Varazze e andremo in Sardegna perchè ci sarà un altro grande amico che farà parte del film, il maestro pittore, scultore e surfer Vincenzo Ganadu ma non vi dico la chicca a cui lui ha pensato, vi rovinerei la sorpresa… fatto sta che l’arte incrocerà questa storia perchè la vita è arte e Fabrizio Passetti se l’è letteralmente scolpita da solo.”

Segui il cast di Fenix su instagram:

Antonio Zito @lightheframe

Eleonora Palomba @eleonorapalomba_

Pier Francesco Macchi @wanderlust_chronicles_outdoor

Iñigo Grasset @igrassetphoto

@vincenzoganadu

@belaburdela

@soulhandsfestival

@fabriziopassetti

 

Fabrizio Passetti a Varazze

Ciao Fabrizio, com’è nata la collaborazione con Soul Hands e il progetto del docu-film? 

Tramite social  mi aveva contattato già un anno fà  Stefano (Gagio) per partecipare all’evento come ospite al Soul Hands, ma ero già partito per bali quindi non potevo partecipare purtroppo, l’anno successivo nel frattempo che ero a bali mi ha di nuovo contattato, e mi disse che aveva continuato a seguirmi e che per lui le lotte che facevo erano d’ispirazione e che avrebbe voluto fare un piccolo documentario su di me, e io accettai, poi in seguito ci siamo conosciuti ed è una grande persona, veramente zen, è sempre con il sorriso e da lì è partita un amicizia 

Cosa ci racconta il film?

È un piccolo documentario che racconta le fatiche e le gioie che si nascondono dietro il surf per un surfista amputato…

Dove è stato girato?

Il video è appena incominciato ma sarà girato tra casa mia Varazze e uno dei miei spot preferiti Mundaka e forse anche la Sardegna.

Covid a parte, avete incontrato altre difficoltà nella realizzazione?

Tutte quelle che potevamo trovare, ma anche questo ci voleva perché fa proprio parte del documentario, Mundaka era esagerato infatti in quei giorni avevano chiamato punta galea, era veramente grosso, ma oltre la misura era entrata anche non proprio bene per mundaka tantissima corrente, vento off Shore a mille, con CJ  surfboards avevamo appena finito una tavola un 6’6”, purtroppo non riuscivano a spedire in tempo il pane per un gun che indubbiamente sarebbe servito, comunque gran tavola ma diciamo che con 20 e passa piedi non era il modo migliore per collaudarla.  La protesi era già agli sgoccioli della sua vita dopo Bali e come sempre ogni giorno dovevo improvvisare delle modifiche… e poi il covid. E’ stata comunque un’esperienza bellissima e non vedo l’ora di continuarla, a dire il vero di iniziarla

Chi ha preso parte alla realizzazione del docufilm?

Per le riprese e l’editing ci ha pensato Antonio Zito un amico di Gagio e in seguito anche amico mio, appassionato di surf, bravissimo, motivato e anche lui una persona speciale. A Mundaka ci siamo veramente fatti una marea di risate ed è sempre stato pronto per portare avanti questo progetto e la sua prima passione, quella del filmaker. Purtroppo in quel periodo Varazze funzionava molto bene ma gli impegni lo bloccavano spesso, quelle riprese di Varazze sono state fatte in un pomeriggio con la protesi del tutto spezzata, una fatica a tener la gamba dritta sulla tavola che non ti dico.
Appena si ritornerà alla vita normale sono certo che si farà un bellissimo lavoro tutti insieme… non vedo l’ora!

 

 

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