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Conto alla Rovescia per il WSL Tour 2019

Pare ieri che stavamo incollati allo schermo per la Vans World Cup tifando Fioravanti, ed è già tempo di ricominciare. Archiviati i primi tre QS 6000 della stagione, durante i quali Jadson Andre si è guadagnato la qualificazione ben in anticipo sui tempi grazie a una vittoria e due secondi posti per un totale di 15.000 punti, ci prepariamo all’inizio della WSL 2019.

 

Il CT che riparte con la classica tappa di Snapper Rocks in Gold Coast ad aprire il leg australiano, sarà un World Tour rimaneggiato e con un bel po’ di temi da sviluppare.

Innanzitutto per la prima volta uomini e donne gareggeranno nelle stesse tappe, ad esclusione di Tehaupo’o e dell’ultima tappa della stagione alle Hawaii, che per gli uomini sarà il classico Billabong Pipe Masters, mentre le donne cercheranno gli ultimi punti a disposizione a Honolua Bay per il Maui Pro.

Una mossa passata un po’ sottotraccia l’anno scorso perché offuscata dall’equiparazione dei montepremi maschili e femminili, ma che ha forse un significato ancora piu’ forte dal punto di vista simbolico: “siamo atlete professioniste, e il nostro livello ci permette di competere nelle stesse condizioni e sulle stesse onde sulle quali si sfidano gli uomini”. Una dichiarazione d’intenti non da poco, che mi auguro pagherà alla verifica dei fatti.

 

Il 2x Campione del Mondo Gabriel Medina e la 7x Campionessa del Mondo Stephanie Gilmore

 

 

Novità piu’ recente invece, il parziale cambiamento del sistema di gara. Da questa stagione il solo Round 1 avrà batterie da tre atleti, e sarà l’unico turno non a eliminazione diretta. Dal Round 2 inizieranno infatti gli scontri da dentro o fuori. Per tutti i turni inoltre, ci sarà la possibilità di avere in acqua due batterie contemporaneamente. Una riforma volta ad aumentare lo spettacolo, snellire gli eventi e offrire il piu’ possibile le stesse condizioni d’onda a tutti gli atleti durante la gara. Uno sforzo apprezzabile da parte della WSL, ovviamente interessata a rendere il format spendibile televisivamente, ma sul quale mantengo una riserva di giudizio. Due sono infatti sono le modifiche che cambierebbero radicalmente le gare: riduzione dei turni in primis (e quindi degli atleti in gara), sulla base di quanto visto la scorsa stagione durante il recupero del Margaret River Pro a Keramas a Bali. In secondo luogo, accoppiamenti al Round 2 in base al punteggio di heat del Round 1, e non (unicamente) sulla base del seeding della stagione precedente. Vedremo il prossimo anno se la WSL deciderà di accontentarsi o porterà avanti ulteriori modifiche.

 

 

 

 

 

Passando dalla parte burocratica a quella pratica, questa stagione qualificherà alle prime Olimpiadi di Tokyo 2020, un evento storico che dovrebbe fomentare ulteriormente la lotta per l’accesso alla TOP 10 per gli uomini e alla TOP 8 per le donne.

Quest’anno quindi l’analisi dei favoriti si fa decisamente piu’ divertente delle precedenti stagioni.

Tra gli uomini Gabriel Medina sembra essere l’uomo da battere. La solidità mentale e fisica espresse nella seconda parte di stagione nel 2018 sono ormai un fattore. Se l’anno scorso le vittorie di tappa sono state equamente distribuite tra i primi 4 della classifica generale, a fare la differenza per vittoria del titolo è stata la costanza con la quale il nativo di São Sebastião ha sbaragliato la concorrenza durante l’arco dell’anno e soprattutto nelle fasi conclusive del Tour.

Julian Wilson e John John Florence sono i primi due in grado di metterne in dubbio la leadership. Il primo ci ha provato lo scorso anno, salvo crollare sul piu’ bello, il secondo ci è riuscito due stagioni fa, ma ne ha pagato lo scotto fisicamente con un ginocchio malandato e probabilmente mentalmente, dovendo prendersi un anno sabbatico prima di tornare alle gare quest’anno.

 

 

John John Florence è stato assente dal Tour per infortunio per gran parte dell’anno e 
c’è molta attesa per il suo ritorno e il suo stato di salute

 

Medina dovrà poi guardarsi dalla concorrenza interna. Quest’anno la Brazilian Storm vedrà probabilmente qualche crepa nell’usuale spirito di squadra che la contraddistingue, visto che solo due brasiliani potranno qualificarsi all’evento olimpico tramite WSL. Sarà da vedere quindi se sarà Filipe Toledo in grado finalmente di fare il salto di qualità dal punto di vista mentale, dato che da quello atletico ha dimostrato di essere uno dei pochi nel tour in grado di alzare l’asticella del surf competitivo con prestazioni mostruose accompagnate troppo spesso però da apparizioni completamente insufficienti. O se invece sarà Italo Ferreira a strappare il pass per Tokyo: il Rookie of the Year 2015 non è tipo da farsi bullizzare da Medina, le tre vittorie dello scorso anno (stesso numero di Medina) sono li a certificarlo. Se riuscisse a sostituire qualche tredicesimo posto con qualche quarto di finale in piu’, aumenterebbero esponenzialmente anche le chances di vittoria finale, e non solo di essere il primo dei brasiliani dopo Medina.

A completare la TOP 10 metto sicuramente Jordy Smith e Owen Wright per quanto faccia fatica a credere ad una vittoria finale del primo, e dia per scontato un quinto/sesto posto del secondo. Inserisco poi uno dei due ragazzini terribili Griffin Colapinto e Kanoa Igarashi, forse piu’ il californiano del giapponese, nonostante sia stato Igarashi a raggiungere la decima posizione lo scorso anno.

 

 

Kelly Slater

 

 

Veniamo poi agli spoiler: Michael Bourez e Jeremy Flores possibili innesti. Il polinesiano su onde serie non scherza, se la stagione gliele mette a disposizione a sufficienza diventa uomo da Top 5. Il francese non puó farsi sfuggire l’occasione di certificare la propria supremazia a livello europeo proprio nell’anno piu’ importante, e vorrà riguadagnarsi un posto tra i migliori dieci al mondo dopo il sedicesimo posto dell’anno scorso. C’è Mikey Wright che l’anno scorso da wild card ha fatto faville e se avrà la stessa attitudine quest’anno farà grandi cose (è un favorito della redazione, lo ammetto), e curiosità per Seth Moniz, che ha spaccato il QS 2018 e se confermerà doti aeree a una buona gestione della tensione, potrà togliersi qualche soddisfazione nel suo anno da rookie.

Lo spoiler piu’ atteso peró, o forse meglio il piu’ grande spoiler di tutti i tempi, sarà Kelly Slater. Dopo una stagione passata da infortunato di lusso, con una caviglia fuori uso non in grado di sostenerlo per scendere in acqua per gran parte della stagione, ma perfetta per per permettergli di prendere bombe alle Fiji o competere al Surf Ranch, l’icona del surf moderno ha deciso di concedersi un’altra passerella su quello che è non solo il suo palcoscenico, ma l’anfiteatro che ha contribuito fortemente a costruire. La domanda che in molti si pongono è con quali motivazioni il nativo della Florida scenderà in acqua: credo ci siano pochi dubbi, Slater entra in acqua per vincere. E se può esserci qualche punto di domanda in merito all’effettiva capacità di mantenersi competitivo lungo tutto l’arco della stagione, credo ci siano due indizi che spingano a credere a una sua posizione in top 5 a fine stagione: la semifinale conquistata al Billabong Pro 2019 innanzitutto, e in secondo luogo la possibilità di partecipare alla prima apparizione Olimpica di uno sport che a tale livello è arrivato anche grazie alla sua icona principale.

 

 

Leo Fioravanti is back on Tour!

 

 

Parlando di infortunati, un possibile inserimento in Top 10 potrebbe regalarcelo Leonardo Fioravanti. La prima uscita stagionale era iniziata alla grande prima di interrompersi a causa di una spalla lussata. L’italiano ha confermato anche in un’intervista alla WSL le sue motivazioni per questa stagione, e quanto visto in acqua sembrava confermare un grande stato di forma fisica e mentale. Mentre aspettiamo di capire se riuscirà a recuperare in tempo per la prima gara dell’anno, ricordiamo che Julian Wilson l’anno scorso dopo un infortunio simile prima dell’inizio della stagione ha poi vinto proprio a Snapper rocks, chissà…

Tra le donne, l’anno scorso una bella rivalità ha tenuto accesa la lotta al titolo fino all’ultimo evento della stagione, ben piu’ che tra gli uomini. Lo scontro è stato tra Stephanie Gilmore a caccia del settimo titolo, e una Lakey Peterson agguerritissima per portarsi a casa il primo trofeo. Spero il dualismo si confermi anche in questa stagione, e tutto dipenderà da due fattori: la volontà e la motivazione di Gilmore, che non dovrebbero mancare se vale anche per lei il discorso fatto per Kelly Slater in merito a Tokyo 2020. L’altro fattore sarà la tenuta mentale di Peterson: ci sarà da capire se l’americana ha assorbito la delusione per il titolo sfumato all’ultima onda nella scorsa stagione e se riuscirà a tradurlo in determinazione per mettere in discussione la leadership dell’australiana.

 

Tyler Wright sarà fuori dal Tour ancora per un pò per guarire definitivamente dalla malattia

 

 

Come per gli uomini, anche tra le donne sarà presente una forte lotta intestina nella squadra americana. Carissa Moore è la prima inseguitrice di Lakey Peterson, e soprattutto credibile candidata al (quarto) titolo personale dopo il terzo posto conquistato lo scorso anno in una stagione iniziata un po’ in sordina ma conclusa con due vittorie e un terzo posto nelle ultime tre gare. L’anno scorso un infortunio ha messo fuori dai giochi Courtney Conlogue, un’atleta che sembrava ormai pronta per il primo posto a fine stagione. Un’impressione confermata dalle due vittorie e dal terzo posto negli ultimi quattro eventi della stagione una volta rientrata in acqua. Resta poi la rookie of the year 2018, la ragazza della Florida Caroline Marks. Dopo una prima stagione di ambientamento neppure troppo traumatica, se riuscisse ad elevare ulteriormente il proprio gioco potrebbe aspirare ad una Top 5.

Tra le australiane invece la qualificazione olimpica non sembrerebbe essere in discussione per Sally Fitzgibbons, che ha avuto un passaggio a vuoto la scorsa stagione dopo un 2018 promettente e chiuso al terzo posto. Una sicurezza data dall’annuncio proprio in prossimità del Boost Mobile Pro Gold Coast dato da Tyler Wright. La due volte campionessa del mondo, dopo mezza stagione fuori nel 2018, rimarrà fuori almeno fino all’evento di JBay anche quest’anno. Praticamente un anno fuori dalle competizioni a causa del virus dell’influenza A. Per lei la prospettiva di doversi qualificare a Tokyo attraverso gli eventi ISA si fa sempre più concreta, anche se al momento sembra di capire che l’attenzione maggiore sia recuperare la salute prima ancora che uno stato di forma ottimale per rientrare in gara.

A fare da spoiler in ambito femminile per l’accesso in Top 8, oltre alla già citata Marks, metterei la brasiliana Tatiana Weston-Webb e la francese Johanne Defay a tenere alto l’onore europeo. L’anno scorso si sono posizionate rispettivamente quarta e quinta, ci sono tutti i presupposti per ripetere lo stesso risultato quest’anno.

 

A cura di Luca Dalla Costa

 

 

 

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