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Barriere Ad Anzio
Parla Andrea Bonfili

La questione delle barriere ad Anzio è seria e forse non tutti ancora l’hanno compreso. Abbiamo chiesto ad Andrea Bonfili, storico surfista di Anzio, di illustrarci quello che sta accadendo.

Il comune sembra determinato ad andare fino in fondo e realizzare il progetto, ma proprio su questo rimangono ancora molti dubbi. Voi quando ne avete avuto la piena conoscenza e quali particolari avete appreso?

Circa 3 settimane fa sono iniziati i lavori di preparazione del cantiere, ma ancora non si conosceva il reale progetto… tutti sapevano solo della costruzione di 5 pennelli perpendicolari alla costa. 2 settimane fa la vera doccia fredda…. Abbiamo recuperato il progetto della Regione e abbiamo scoperto che in realtà i pennelli saranno 15, lunghi 100 metri con una testata di 45m distanziati fra loro di 200m, ma cosa ancora più grave che le testate saranno collegate da una barriera sommersa di una probabile altezza di 2m e 50cm sotto il livello del mare. Questa barriera sarà larga 10m e lunga 4,5km…. tutto il litorale di Anzio a ponente. I primi 5 pennelli da Tor Caldara allo Scoglio dell’Orso saranno fatti in 220 giorni, gli altri appaltati in altri 2 stralci, ma ancora non si conosce la durata effettiva dell’intervento. All’inizio l’amministrazione locale sembrava essere all’oscuro di tutto, ora pare che in realtà le cose erano andate avanti di pari passo con il progetto della Regione.

 

Già in passato ad Anzio sono stati realizzato progetti del genere, e sembra che questo non sia nemmeno l’ultimo (vedi progetto del porto). Chi è l’artefice di questo progetto? Su quali basi è stato redatto? Ritenete sia possibile che vengano fatti fare progetti da tecnici che non hanno una competenza specifica in questo settore?

Il progetto è stato redatto dall’Ardis, l’agenzia regionale della difesa del suolo. Il progetto è ad opera di un geometra dell’Ardis e sulle sue capacità non possiamo assolutamente opinare, non essendo dei tecnici, ma abbiamo fatto fare una relazione ad un ingegnere idraulico di assoluta competenza che ha alzato dei dubbi sull’efficacia dell’intervento proposto dalla Regione. Quello che è importante fare capire è che noi siamo perfettamente consci della necessità di intervenire a difesa del litorale, il problema è la metodologia d’intervento.

Come si tradurrebbe concretamente la realizzazione di questo progetto e il suo impatto sull’ambiente?

In realtà nelle conclusioni della relazione tecnica del progetto esecutivo della Regione, non si fa alcun riferimento al futuro della costa, anzi si dà solo il consiglio di monitorare la costa per vedere quali saranno gli effettivi risultati. Sicuramente potete immaginare quale possa essere l’impatto sull’ambiente marino di una barriera lunga 4,5km senza aver studiato le conseguenze sul regime delle maree e delle correnti. Non sanno nemmeno che effetti potrà avere sul porto, nè tanto meno sulle vicine spiagge di Lavinio.

Quali azioni avete in mente di intraprendere? A quali canali vi state appellando? In quale modo possiamo coinvolgere anche i surfisti di tutta Italia per contrastare civilmente questo scempio?

Per ora pare ancora aperta la via del dialogo con l’Amministrazione, la Regione e le associazioni del territorio. La prossima settimana dovremmo avere un incontro per stabilire una via alternativa insieme con il tecnico redattore del progetto, che comunque si è mostrato disponibile al dialogo. Nel frattempo stiamo cercando di informare quante più persone e coinvolgere organi di stampa e media, per poter fare più chiarezza sulla vicenda. Se volete aiutarci intanto mandate segnalazioni a Striscia la notizia, Le Iene e media vari perchè con questi mezzi informativi vale la legge che più segnalazioni vengono fatte, più probabilità c’è di essere considerati.

Quali suggerimenti puoi dare a tutti quelli che vogliono fare qualcosa per impedire tutto questo?

Qualunque cosa si voglia fare si faccia civilmente e nella massima educazione. Noi siamo dalla parte della ragione e intendiamo restarci fino alla fine, comunque vadano le cose. Anche nel momento in cui il dialogo dovesse fallire, tutte le misure da prendere saranno sempre pacifiche e civili, sit-in, manifestazioni…. L’ideale è rimanere uniti e stabilire insieme le strategie.

E’ vero che c’è un progetto di circa 15 anni fa di pennelli mai realizzato? Perchè le amministrazioni non vogliono prendere in considerazione questi progetti più rispettosi della costa e decidono invece di fare realizzare queste opere assurde?

Sì, è vero. Il progetto prevedeva le dighe parallele davanti alla villa di Nerone e Riva Azzurra e la realizzazione di 10 pennelli per tutto il litorale di ponente. Hanno realizzato le dighe, mai i pennelli. Il progetto era redatto da un tecnico che aveva capito come avrebbe dovuto essere difesa questa costa. Purtroppo le cose ben fatte vengono sempre lasciate in disparte. Perchè…. boh!

Nell’immediato quali sono i prossimi appuntamenti?

Martedì 8 marzo ci sarà un incontro tra l’Amministrazione, la Regione e il delegato delle Associazioni locali (Arch. Bruno Pepe) per avere chiarimenti sul progetto e cercare di trovare la possibilità di modificarlo. Poi stiamo preparando un modulo per una raccolta firme che presto troverete online. Vi terremo aggiornati costantemente sugli sviluppi della vicenda tramite GreenOceanSurfing e tutte le altre associazioni che ci stanno aiutando (Anzio-Surf, SIB, Kite-point, Anzio Riders Crew, 00042, Surfcasting, Legambiente- le Rondini, Rugby Anzio Club, Movimento Anzio, circolo nautico l’Approdo). Infine abbiamo appena girato un video informativo sull’attuale progetto con relazione dell’ing dr. Andrea Campagna che illustra quali saranno le problematiche finali.

10 thoughts on “Barriere Ad Anzio
Parla Andrea Bonfili

  1. Andrea Bonfili Reply

    Ciao Tanino
    tranquillo che non ti veniamo a rompere il cazzo in Toscana anche se ci fanno le dighe e te prova a svegliatte invece che sarebbe ora !!!
    cmnq parlando di cose serie …
    oggi abbiamo contattato il prof. LEOPOLDO FRANCO il quale ci ha dato la sua impossibilità di partecipazione
    perchè l\\\’azienda appaltatrice dei lavori ad ANZIO è una cliente
    del suo studio…..

  2. My name is tanino Reply

    Meno male che vi fanno la barriera…almeno non verrete più a rompe il cazzo in Toscana,vi venisse sonno!!!

  3. Robb Reply

    Secondo me è un errore voler tentare di convincere questa gente a fare dei reef artificiali per poter creare anche onde, perchè nonostante gli si illustri la bontà del progetto anche gli scopi loro finiscono per pensare che siamo solo un gruppetto di surfisti che cerca di trarre vantaggio dalla situazione… invece credo che bisognerebbe aprirgli gli occhi sui pennelli modello hossegor, senza parlargli di SURF, perchè con quei pennelli le onde poi le fa lo stesso…

  4. valerio Reply

    se anzichè connettere le teste dei pennelli con la barriera sommersa si lasciassero formare dei banchi di sabbia naturali tra un pennello e l’altro forse si eviterebbe l’erosione e si favorirebbe la fromazione di belle onde surfabili (anglet insegna dopotutto!). o al limite creare un sistema di reef sommersi “oculato” (geometria e posizionamento) che eviti l’arrivo dei frangenti violenti direttamente a riva ma che mantenga (anzi esalti) la formazione di onde surfabili…
    Metodi di preservare il litorale e mantenerlo surfabile sicuramente ci sono… spero di scendere presto a Godzilla per portare un piccolo contributo di firme!!!!

  5. Andrea Grassetti Reply

    Ciao Andrea,
    se non ricordo male Lorenzo Pellegrini fece una tesi di laurea proprio sulle barriere sommerse che fungevano da reef. Potresti contattarlo su FB. Un abbraccio e auguri!

  6. okkio! Reply

    se volete un consiglio muovetevi per tempo perche a cagliari ci hanno rovinato uno de piu bei litorali della costa sud (vedi ripascimento spiaggia Poetto)…mentre la gente stava a guardare fidandosi dei tecnici che davano pareri favorevolli!!!
    Se avete anche un solo dubbio sulla correttezza dell’intervento battetevi perche venga fatta chiarezza e perche qualcuno si assuma le responsabilità di cio che si sta facendo

  7. franco Reply

    allora, la sabbia viene mangiata durante le mareggiate…è semplice si costruiscono dei reef che spezzano il moto ondoso, come madre natura insegna…migliaia di isolette in mezzo all’oceano come ci campano?…anche un bambino lo capirebbe..bhooo

  8. enrico Reply

    Andrea scusa coinvolgi Il Prof. Leopoldo Franco dell’università di Roma. avete in casa il più Esperto Ing. D’italia che monitorizza con le sue boe la costa italiana e quindi correnti e maree e onde consultatelo e chiedete un’opinione sull’ opera se vuoi ho il numero di telefono.
    Potreste inserire nei lavori un reef dove fate surf e nello stesso tempo fermare l’erosione come faremo a Carrara.

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