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Sopravvissuto Allo Tsunami
Unico Italiano Alle Mentawai

Gerardo si trovava alle Mentawai quando uno Tsunami ha colpito la costa lo scorso 25 ottobre ed è sopravvissuto!

Nonostante in un primo momento la Farnesina avesse negato la presenza di italiani alle Mentawai quando lo tsunami ha devastato le isole lo scorso 25 ottobre, Gerardo “Gerry” Montanari si trovava nel resort di Macaronis, è l’unico italiano a quanto sappiamo finora coinvolto nello Tsunami ed è sopravvissuto. Lo abbiamo contattato per farci raccontare quella terribile esperienza.

 

Raccontaci con le tue parole com’è andata

“Erano le 21.30 del 25 ottobre, dopo una giornata di surf a Maccaronis io e gli altri ragazzi del resort stavamo bevendo e ridendo alla grande della giornata trascorsa in mare, quando una forte scossa di terremoto ci ha fatto schizzare fuori in cortile. E’ durata quasi due minuti. Incredibile, ma niente di grave… quindi abbiamo ripreso a bere e a scherzare sul terremoto e sul fatto che sarebbe arrivato uno tsunami e che avremmo surfato l’onda più grande che Maccas avesse mai visto. 

Continuammo a bere e a ridere. Alle 21:45 poi abbiamo sentito un rumore assordante di acqua e distruzione che non scorderò mai, dopodichè grida, panico. Era davvero uno tsunami. La gente gridava di correre sull’ultimo piano del cafè (in legno). Panico. Paura.

La prima onda ha spazzato via 8 camere di 2 piani come fossero carta.

Poi è toccato alla casa principale dove tutti noi (una ventina) ci rifuggiammo nel sottotetto. Io pregavo. L’onda ha divelto il piano terra, eravamo sostenuti solo dai pali portanti (in legno), fortunatamente grazie a Dio la struttura ha tenuto, non so come ma ha tenuto.

Per la prima volta in vita mia ho creduto davvero di morire. E’ solo grazie a Dio se siamo ancora vivi, lui ha deciso che non era la nostra ora, solo lui ci ha salvati perché era impossibile che fossimo ancora vivi. Intorno a noi tutto era distrutto. Non c’era più niente se non una distesa infinita di acqua.

E’ stata la esperienza più brutta della mia vita, grazie a Dio sono salvo e per questo dico GRAZIE SIGNORE!

Adesso sto bene, sono a Surabaya l’onda mi ha portato via tutto sono rimasto solo con un paio di calzoncini per giorni. Un grazie speciale a tutti gli abitanti del villaggio di Sillabu che ci hanno fornito acqua e cibo e a TUTTI I compagni di avventura, che una volta a terra ci hanno rifornito di Bintang per giorni interi. Ora aspetto un nuovo passaporto dall’ambasciata.”

 

Dopo lo tsunami cos’è successo?

Subito dopo lo tsunami gli abitanti del vicino villaggio di Sillabu che non era stato toccato sono venuti a vedere la situazione, il capo villaggio ha mandato ad attraversare le mangrovie in canoa e al buio (un’ora di attraversata) una decina di ragazzi, roba da pazzi… non sapendo se ci sarebbe stata un altra onda!

I ragazzi ci hanno raccomandato di andare tutti al villaggio ma molti di noi, un pò per la paura di un’altra onda e sia perchè avremmo dovuto attraversare a nuoto di notte, siamo restati sul sotto tetto dell’unico edificio rimasto in piedi su 6 pali di legno.

Molti locali hanno attraversato noi abbiamo preferito aspettare il mattino.

Qualche ora piu tardi speravo avessi dato ascolto a loro perchè un altra violenta scossa ci ha fatto letteralmente cagare sotto. Ogni ora fino al mattino un scossa di terremoto ci ha fatto tenere svegli…. la notte più lunga di tutta la mia vita.

Il mattino a bassa marea abbiamo attraversato la foresta semisommersa a piedi. Arrivati al villaggio ci hanno dato tutto quel che avevamo bisogno, acqua cibo tutto… poi un surfcharter privato ci ha prelevato da sillabu nel pomeriggio e abbiamo raggiunto sicacap pieni di birre e una fantastica cena… grandioso!!!

Arrivati a sicacap è stata festa!!!! Cibo a volontà, vestiti puliti, doccie camere e bintang ghiacciate….il giorno dopo ancora di più…. sono stati favolosi..

 

C’è stata molta solidarietà da parte dei locali…

Si, e anzi ringrazio ancora una volta Mark e tutto lo staff di maccaroni resort che a differenza delle charter boat costruendo land camp migliora di brutto la situazione economica dei villaggi vicini, offrendo posti lavoro ed è per questo che sono stati prorio i ragazzi di sillabu a darci il primo soccorso. E’ stato proprio un grande lavoro e ci hanno trattati tutti benissimo non facendoci mancare niente.

 

Sappiamo che era stato diramato un allarme tsunami poi rientrato… ne sai qualcosa?

Non abbiamo ricevuto nessun allarme ma qualcuno mi ha detto che succede così spesso che ci siano allarmi tsunami che ormai non ci fa più caso nessuno…

 

Ora che progetti hai? Torni a casa?

A casa ci tornerò a maggio… Ora mi trovo a casa della mia ragazza a surabaya, aspetterò i documenti e poi deciderò dove andare.

 

In bocca al lupo Gerry!

 

 

 

Gerry a Maccaronis

 

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