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Sfidando I Demoni
Si Diviene Dei

Per il popolo balinese, l’oceano con le sue onde e le forti correnti, è governato da mostri e spiriti maligni che minacciano l’ordine divino dell’esistenza. Per tale motivo molti templi sacri si ergono su scogliere a picco sul mare o comunque nelle sue vicinanze, per esorcizzarne la furia e difendere la tranquillità della vita.

Antonio Rinaldi scaccia i suoi demoni sull’onda balinese per eccellenza, Uluwatu

 

La potenza distruttiva delle mareggiate e la dimensione delle onde rende comprensibile l’annidarsi nella tradizione balinese di un concetto di “maligno” legato all’oceano, da sempre chi osava sfidare il mare non sapeva se sarebbe tornato indietro sano e salvo, o sarebbe stato rapito dai flutti e dalle loro belle dee che, come la tradizione racconta, sono solite innamorarsi dei bei giovani, prendendoli e non lasciandoli più tornare a terra. Ad Uluwatu ancora oggi sarebbe consigliato non entrare in acqua con board-shorts di color verde, dice siano il preferito della dea del mare Dewi Danu. Personalmente scendendo la scala che porta alla bellissima grotta sono stato richiamato dalle signore dei warung ed invitato a cambiarmi il costume ed indossarne uno di colore diverso.

 

Le offerte agli Dei sono una costante nella quotidianità balinese

 

I balinesi  per tali paure preferiscono vivere non sulla costa ma nella zona intermedia tra mare e montagna, come a volersi ancora proteggere dall’idea di un “oceano maligno”, eppure, in qualunque strada attorno a Kuta svettano sui bassi tetti dei locali, gigantografie di onde, immagini e video su maxi-schermo di surfisti che sfidano l’oceano, in ogni strada si riparano tavole da surf o se ne vendono di nuove, si regalano come benvenuto le tabelle delle maree ed addirittura si usano tavole rotte al posto delle insegne dei warung o ristoranti, e chiunque abbia praticato le spiagge dell’isola avrà potuto constatare la sempre più crescente presenza di ragazzi locali sempre pronti ad entrare in acqua e a sfruttare la marea al momento giusto.

 

Kuta streets

 

Passando con la tavola sottobraccio lungo le Poppies è facile trovare chi ancora ti guarda con sorpresa ed ammirazione, come un eroe che sfida un mostro da temere e nello stesso tempo è normale incontrare chi di questo sport e del contatto con il mare invece ha fatto la propria vita, aprendo surf-shop, noleggi di materiale tecnico, scuole di surf.

 

L’ormai trapiantato a Bali Mattia Morri sfida i demoni dell’Oceano quotidianamente. Qui a Bingin

 

Il popolo balinese sembra dividersi in due nell’approccio al mare, due modi diametralmente opposti di rapportarvisi, tradizione e vita quotidiana, contrasto che del resto permea Bali  costituituendone il suo fascino.

Ormai moltissimi ragazzi balinesi fanno surf ed il loro livello cresce vertiginosamente giorno dopo giorno, per la costante presenza di condizioni ideali alla pratica di questo sport.

 

Bali aficionado Marco Ranaldi, Kuta reef

 

Bali è ritenuta insieme a gran parte dell’Indonesia il miglior posto al mondo dove fare surf, e i locali hanno capito il potenziale che questo sport porta con sé. I più grandi brands del settore hanno impiantato sedi a Bali, ove si organizzano gare di livello internazionale ed in ogni momento dell’anno si possono incontrare i più grandi surfisti professionisti in allenamento o per fare photoshooting o video-making, tutto a favore di uno sviluppo economico dell’isola.

 

Tipico tempietto balinese

 

Ormai alcuni ragazzi balinesi son divenuti anch’essi professionisti, vederli in acqua è magnifico, trasmettono un senso di leggerezza, dato la magra conformazione del corpo, e nello stesso tempo di potenza e sicurezza, tipica dei fuoriclasse,  per primi adesso appaiono sulle copertine dei giornali, sui cartelloni pubblicitari in Kuta Square, come le rappresentazioni delle loro divinità, famosi e coraggiosi sfidano le malvage onde per uscirne vittoriosi di fama e rinnovata energia.

 

Antonio Rinaldi, Ulu

 

Respirando Bali si percepisce la necessità di non ostacolare il naturale flusso delle cose, e se questo porta apparentemente a scontrarsi contro una secolare tradizione, lo si deve accettare con il sorriso senza neanche chiedersi se sia giusto, un cambiamento porta con sé sempre un’evoluzione, anche quelle più impossibili, come il divenire Dei sfidando i Demoni.

 

Di Antonio Rinaldi

 

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