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Nave in fiamme in adriatico: scongiurata catastrofe ambientale

Surfcorner.it – Ultim’ora. L’incendio scoppiato ieri sull’imbarcazione turca è stato domato. E’ stata quindi scongiurata l’ipotesi di un’esplosione della nave, che avrebbe aggravato la situazione con la dispersione del suo carico.

Il Presidente del centro oceanografico di Cesenatico Dott. Rinaldi, raggiunto telefonicamente dalla redazione, ha riferito che la nave è stata rimorchiata verso un porto Croato.

Gli esperti giunti sul luogo dell’incidente, situato a poche miglia dalle coste istriane nell’alto Adriatico, avevano inizialmente parlato di una catastrofe ecologica se la nave fosse esplosa. Fortunatamente ciò non è accaduto, e non sussiste dunque nessun rischio di contaminazione di sostanza tossiche nell’acqua.
Tuttavia il carico di 800 tonnellate di carburante e altri materiali esplosivi si è completamente bruciato, rilasciando nell’atmosfera una fitta nube di fumo nero.

Fonti croate riferiscono che esperti olandesi e norvegesi, specializzati in questi tipi di salvataggio, tenteranno di salire sulla nave per spegnere gli ultimi focolai.

L’ufficio stampa dell’ARPAV conferma che l’Osservatorio Alto Adriatico sta proseguendo le ricognizioni lungo la costa veneta. I dati rilevati dall’equipaggio in mare (quattro biologi marini) di ARPAV non evidenziano al momento anomalie.

In funzione dell’evolvere degli eventi e seguendo l’andamento in tempo reale dei venti e delle correnti, con il supporto della Rete Regionale di Boe meteomarine e del Centro Meteorologico – Dipartimento per la Sicurezza del Territorio ARPAV, sono in corso ricognizioni estese sull’area nonché rilevazioni e campionamenti specifici, volti a presidiare e registrare eventuali impatti ambientali dell’incidente.
Venerdì è prevista una seconda campagna di monitoraggio. Le informazioni sono integrate con il contributo del Consorzio CORILA che ha messo a disposizione i dati sulle correnti marine superficiali di bacino con aggiornamenti orari.

Le operazioni sono svolte in collaborazione con le strutture specialistiche di Arpa Friuli Venezia Giulia in collegamento con il Centro per le Ricerche Marine di Rovigno direttamente coinvolto nell’evento. Inoltre le strutture specialistiche in mare di ARPA Veneto e Friuli sono in contatto con il Reparto Ambientale Marino del Ministero dell’Ambiente.

L’Osservatorio Alto Adriatico è costituito da ARPA Veneto; ARPA Friuli Venezia Giulia; Stazione Biologica Marina di Pirano -Istituto Nazionale di Biologia di Lubiana, Slovenia; Istituto di Scienze Marine del CNR di Venezia, ICRAM e Centro per le Ricerche Marine di Rovigno –CRM; Istituto R. Boskovic, Croazia.

L’unico dubbio che rimane riguarda la possibilità che le particelle di idrocarburi bruciate nell’atmosfera siano ricadute in acqua e questa non sia quindi proprio benedetta… ma di sicuro si potrà surfare abbastanza tranquilli!

Redazione Surfcorner.it
Eugenio Cannarsa

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