Articoli

Alessandro clinco profile

Età: 21
Anni di surf: 6
Stance: Regular
Home spot: Ostia
Spot preferito in Italia: Circoletto e Mini Capo
Spot preferito all’estero: Greenbowl (Bali) e Hossegor
Manovra preferita: Tubo
Trips: Francia, Spagna, Canarie, Bali
Altri sport/hobby: Pesca in apnea e Surfcasting, Rally occasionali, stare con il mio amico Cioccio perchè con lui ogni giorno è un’avventura!
Musica che ascolti prima di una session: Tutta la musica che mi carica di adrenalina come NoFx, Foo fighters, Kill the young, Offspring e gli stornelli romani…
Musica che ascolti dopo una session: accendo la radio e ascolto quello che capita
Sponsor: Quiksilver e sono supportato da FCS e Surftech

Presentati
Sono una persona spontanea, mi piace conoscere sempre cose nuove, sono molto determinato. Amo la natura e il mare in particolare. Mi piace stare a contatto con persone di altre nazionalità soprattutto coloro che incontro nei miei viaggi. Mi piace esplorare nuovi posti e andare alla ricerca dell’avventura e fare pazzie con il mio amico Ale.

Il tuo quiver di tavole
Non ho un quiver, ma amo surfare con le Tuflite perchè sono molto più leggere e resistenti delle normali tavole in resina. Al momento surfo con una JC Shane Dorian Tuflite 6’0” e ho una tavola più grande per le situazioni di mare quasi impraticabile. Comunque il mio obiettivo è di crearmi un quiver di tavole in Tuflite, una per ogni situazione.

Partecipi a moltissime gare, spiega qual è il tuo rapporto con esse e quali sono i tuoi obiettivi
Mi piace fare le gare perchè mi piace mettermi in competizione con gli altri e cercare di migliorare imparando da quelli che surfano meglio di me e inoltre amo conoscere nuove persone nell’ambito delle competizioni dove ci si possono scambiare consigli tecnici, ecc… Non ho grandi obiettivi nelle competizioni, ma il mio sogno è di riuscire a surfare negli spot più impegnativi, come Pipeline, Backdoor, Teahupoo, ecc…

Quando e come hai ottenuto il tuo primo sponsor?
Circa 3 anni fa, dopo una bella session al Circoletto (il mio home spot), Roberto il Team Manager dell’Hot Buttered sapeva che mi sarebbe piaciuto entrare dentro un Surf Team e mi propose la sponsorizzazione. Io fui molto entusiasta di questa proposta che mi ha aiutato molto nella mia crescita all’interno del mondo del Surf.

Cosa ha rappresentato per te essere sponsorizzato fin da così giovane?
La sponsorizzazione mi ha aiutato tanto a crescere e ad andare avanti nel livello tecnico e mi ha motivato molto per allenarmi sempre di più. Inoltre grazie ai miei sponsor ho viaggiato parecchio sia in Italia che all’estero e di poter conoscere e surfare insieme a dei professionisti. Per esempio quest’estate siamo andati in Francia per allenarci e siamo stati ospitati per 2 mesi nella Quiksilver House a Capbreton. Un giorno arriva il postino e mi chiede di consegnare una lettera agli inquilini del piano di sopra, e indovinate un pò chi c’era??? Ross Clark Jones, uno dei più grandi Big Wave Rider della storia. Inoltre abbiamo avuto modo di surfare con Dane Reynolds, e con ragazzi delle Hawaii, Reunion, Barbados del team Quiksilver, da cui ho rubato molto con gli occhi e con i quali ho scambiato molti consigli tecnici.

Perchè il surf è sopra ogni altra cosa nella tua vita?
E chi te lo ha detto???

Come ti sei relazionato, nella tua evoluzione surfistica, ai surfisti italiani della generazione prima della tua?
Quando ho iniziato a surfare, mi sono ispiarato alla generazione prima della mia, un gruppo di ragazzi che si ritrovavano sempre in una spiaggia qui ad Ostia. Vedevo sempre questi ragazzi con le loro tavole che parlavano di viaggi e ogni tanto mi univo a loro perchè ero molto curioso e interessato ai loro discorsi. Da li, essendo un appassionato del mare, ho iniziato ad interessarmi al surf e a praticarlo.

Cosa ne pensi invece della generazione attuale e che previsioni faresti sui giovani di adesso?
I ragazzi di ora sono molto promettenti e più passerà il tempo più il livello tecnico italiano si alzerà di livello e spero che riusciranno ad ottenere buoni risultati nei campionati internazionali. Ricordo che quando ho iniziato a fare surf, io ed i miei coetanei non avevamo la più pallida idea della differenza tra uno squash tail e un round tail e credevamo che la tavola più bella fosse la migliore. Invece i ragazzi di oggi hanno tutte le informazioni e le conoscenze per potersi far costruire una tavola su misura a seconda dei propri bisogni e penso che questo sia già un grande passo avanti.

Stai dedicando moltissimo tempo al surf in Italia e all’estero, secondo te è possibile vivere di surf in Italia?
No, perchè in italia non esiste nessuno che abbia un livello tecnico tale da ottenere buoni risultati nei campionati internazionali (dove si guadadnano grosse somme in denaro). Inoltre in Italia, non abbiamo le condizioni che ci permettano di fare tanta esperienza sul surf, mentre i ragazzi all’estero hanno onde tutti giorni con cui possono confrontarsi e migliorare. Comunque per me l’importante è divertirsi!!!

Cosa fai per migliorare?
Surfo, surfo, rubo con gli occhi… e guardo molti video di surf

Progetti a breve termine?
Portare avanti i progetti dell’Ostia Surf Club, organizzando eventi e scuola di surf.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato.

INSTAGRAM @SURFCORNER #SURFCORNER