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Grommets: eugenio barcelloni profile

Nome: Eugenio
Cognome: Barcelloni
Nickname: Eu o Heni (in spagnolo)
Età: 18 anni
Altezza: 1,74 m
Peso: 68 kg
Città (di residenza): Roma
Homespot: Termoli (Trabucco)
Manovra preferita: Barrel
Primo trick chiuso: snap è stata la prima manovra, il 360 il primo trick
Prossimo trick: Air 180
Spot preferiti italiani: Banzai, Mini capo, Secret…
Spot preferiti all’estero: Ho’okipa, Uluwatu, Padang Padang, Honolua Bay
Da quanti anni surfi: Da quando ho quattordici anni con lo shortboard, a otto anni ho iniziato con il Body board ma purtroppo lo potevo praticare solo d’estate o quando viaggiavo con i miei.
Da quanti anni fai gare: un’anno e mezzo
Musica preferita: qualsiasi genere mi piace ma in particolare Rock e Punk Rock.
Sponsors: Duppies, City beach surf shop, Gillo eyewear.

Perchè e come hai iniziato a surfare ?
Quando ero piccolo vidi una foto di un surfista dentro un grande tubo, ne rimasi subito affascinato, pensai subito di volerlo fare. Intubarsi penso che sia la cosa più bella, quando sogno immagino tubi infiniti! Quando inziai a fare surf rimasi subito colpito dalle sensazioni fortissime ed uniche che provai, lo trovai particolare e differente rispetto gli altri sport, anche perchè il surf non è uno sport… 

Quali sono state le situazioni determinanti che ti hanno fatto progredire nel surf?
Sicuramente i viaggi sono stati la chiave fondamentale, grazie ai numerosi surf trip (3 volte alle Hawaii, 2 in Indonesia e una in Australia e ai paesi Baschi) sono cresciuto tecnicamente e anche culturalmente per quanto riguarda il surf. Se non fossi andato sull’Oceano non sarei mai riuscito a surfare onde di una certa misura, questo mi conforta molto, ma quando penso a dove sono nato ho una rabbia interiore che manifesto quando sono in acqua. Per fortuna questa sofferenza dovrebbe durare ancora per poco… I viaggi sono serviti tantissimo, sopratutto ho visto surfisti di grande calibro, ho potuto capire cosa significa essere stilosi e veloci, ciò ha fatto in modo che dentro la mia mente, dentro l’acqua e a terra simulassi i movimenti che loro ripetevano, per migliorare il mio stile.

Com’è la scena a Termoli e dintorni?
Dalle mie parti c’è molta gente che di anno in anno inizia a fare surf.
Diciamo che negli spot non c’è mai tanto affollamento, nei mesi più freddi c’è molta frequenza d’onda con le mareggiate provenienti da nord, ma poca gente perchè in acqua è molto freddo.

Che tipo di onde avete in Molise?
Vicino Termoli ci sono molti spot che lavorano con qualsiasi tipo di vento. Se si prendono dei punti di riferimento e si conoscono bene gli spot, con lo scirocco basta poco per surfare piccole onde. Data la scarsa numerosità di surfisti che si spostano, ma rimangono sempre a Termoli, andando più a sud si possono surfare onde molto belle senza nessuno in acqua.

Cosa fai quando non surfi?
Faccio windsurf, se non c’è vento mi alleno, vado a correre o vado in palestra dove un personal trainer mi fà una preparazione adeguata per il surf.

Come superi le crisi d’astinenza da surf?
Supero la crisi d’astinenza cercando di “scappare”, andando a surfare in altri posti, di solito sulla costa tirrenica o anche fuori dall’Italia… quando è piatto cerco di distrarmi al mare o allenandomi. 

Cosa ti spinge a partecipare alle gare?
Mi motiva molto gareggiare per confrontarmi con gli altri, per sapere a che livello sono, anche se a volte il risultato non è proprio reale, come del resto in tutte le competizioni. La fortuna e l’esperienza giocano due ruoli diversi… può capitare di uscire ad una heat con surfisti tecnicamente inferiori e magari ne siamo pure consapevoli, ma i fattori che entrano in ballo come ho detto sono tanti, ovviamente accade anche il contrario! E’ anche uno stimolo per andare avanti negli allenamenti. Casualmente quando mi alleno molto prima di una gara poi va bene…

Che tipo di allenamento segui per tenerti in forma?
Come dicevo, vado a correre al parco oppure vado in palestra dove mi segue un personal trainer, ovviamente niente pesi! Pratico anche un pò di joga, vado per discese con il carve, che è praticamente un simulatore per il surf, sviluppa gli stessi muscoli e simula perfettamente i muovimenti. Un ottimo allenamento per migliorarsi è quello di farsi filmare per guardare  gli errori che non si è consapevoli di fare, a volte quando sono da solo in acqua lascio la telecamera sul cavalletto a riprendere…

Quali surfisti italiani ti influenzano di più e perchè?
Tra i surfisti Italiani quello che mi ha influenzato di più è sicuramente Nicola Bresciani, è l’atleta più tecnico e stiloso e si avvicina più di tutti al modo di surfare di un pro. Mi piace anche perchè sa fare manovre nuove e radicali. Mi piace anche lo stile di Paolo D’angelo. Negli ultimi anni il livello generale dei surfisti Italiani si è alzato, e penso che si alzerà ancora.

Programmi per il futuro?
Questa estate vorrei tornare in Francia per fare esperienza in qualche competizione, a fine agosto mi piacerebbe tantissimo tornare alle Hawaii. Per quanto riguarda le gare voglio impegnarmi al massimo per ottenere buoni risultati, soprattutto voglio fare esperienza in competizioni estere ed anche in Italia dove quest’anno c’è un bel calendario.

 
Ringraziamenti: Vorrei ringraziare tutte le persone che mi hanno aiutato, sopratutto i miei genitori, Andrea di City Beach, Sandrino, Michele di Gillo, Ferdinando e Fabrizio Loffreda che mi hanno portato alle Hawaii e mi hanno insegnato l’arte del surf, e ovviamente Surfcorner.it!
 

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