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Nias fund

La fondazione Quiksilver stanzia il fondo Nias Fund in favore dell’iniziativa nata sotto l’egida di SurfAid International, che permetterà l’invio di medici, infrastrutture di comunicazione e assistenza alle regioni colpite dal maremoto.

LA COMUNITÀ MONDIALE DI SURF CAVALCA L’ONDA DELLA SOLIDARIETÀ
31 Dicembre 2004 – Nell’ambito di uno sforzo internazionale per coadiuvare la comunità mondiale di surf nel fornire aiuto alle popolazioni asiatiche colpite dallo tsunami, l’organizzazione umanitaria SurfAid International potrà contare sul recente Nias Fund creato dalla fondazione Quiksilver, che porterà nuovi fondi per aiutare SurfAid e Indies Trader Company, i primi beneficiari, nei loro sforzi per assistere le zone colpite. Il Nias Fund verrà utilizzato per l’intera regione e prende il nome proprio da Nias, in Indonesia, una località famosa per il surf che proprio come tante altre comunità asiatiche è stata colpita da un disastro naturale di portata catastrofica. L’obiettivo della campagna consiste nel dar vita a una struttura di assistenza globale e di ampio respiro, supportata dal mondo del surf così come dalla gente comune, per dare sollievo alle vittime della tragedia.
SurfAid International avrà sede a Padang da dove coordinerà gli aiuti umanitari in collaborazione con altre organizzazioni. L’ufficio di Padang si occuperà degli sforzi in ambito logistico, amministrativo e comunicativo. La Indies Trader – nave gemella della The Crossing di esplorazione di Quiksilver – servirà da quartier generale mobile di SurfAid a Nias. A capo dell’iniziativa vi sarà lo skipper nonché direttore della Indies Trader Company Martin Daly, reso celebre dalle sue esperienze sulla The Crossing di Quiksilver con la quale ha viaggiato intorno al mondo per condurre ricerche nell’ambito del programma Reef Check delle Nazione Unite. Daly conosce alla perfezione la regione.
SurfAid concentra i propri sforzi sulle principali competenze dell’organizzazione, pertanto si impegna a debellare l’insorgere di malaria, tifo e colera, come afferma Andrew Griffiths, CEO di SurfAid International. “Chiediamo a tutti gli enti e gli individui appartenenti al mondo del surf di supportare le iniziative di SurfAid. Il nostro team di medici si raccoglierà a bordo della nave per offrire cure a feriti e malati e per lavorare alla purificazione dell’acqua nella regione colpita.”
Il lavoro di SurfAid a Nias sarà coordinato in loco dal dottor Dave Jenkins. La sua équipe sarà composta da 3 altri medici, un gruppo di infermieri, il coordinatore di un progetto sulla malaria in Indonesia con specializzazione infermieristica e 25 anni di esperienza nel settore e infine uno staff di 6 facilitatori e ricercatori: tutti parlano la lingua del posto e conoscono la regione. Indies Trader apporterà i propri sistemi di purificazione dell’acqua e le infrastrutture di comunicazione indipendenti. Oltre al personale, le risorse includono zanzariere, attrezzature diagnostiche, forniture per la purificazione dell’acqua, siringhe e le più importanti immunizzazioni. Grazie allo stanziamento iniziale di fondi in favore di SurfAid da parte di Quiksilver, l’iniziativa di SurfAid vuole sviluppare un’infrastruttura di supporto e assistenza da parte delle associazioni di boardriding in tutto il mondo. Il governo neozelandese ha impegnato una somma di dollari pubblici pari a quelli raccolti privatamente da SurfAid e dal Nials Fund.
“La capacità di SurfAid di aiutare migliaia di vittime del disastro che si è abbattuto sull’Indonesia deve incontrare il plauso e l’impegno generale ed essere coadiuvata tramite uno sforzo a ogni livello guidato da sentimenti di solidarietà e generosità. Ci rivolgiamo a tutti i nostri colleghi, partner commerciali e all’opinione pubblica in generale per chiedere loro di aiutare il Nias Fund della fondazione Quiksilver per alleviare le sofferenze provocate dal maremoto”, ha dichiarato Kathie Armstrong, Executive Director della fondazione Quiksilver.

Per donazioni al Nias Fund, contattate la fondazione Quiksilver (714-889-7198 o Kathie.Armstrong@quiksilver.com) oppure SurfAid Disaster Relief (www.surfaidinternational.org).

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