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Il Surf di Notte è il Futuro

Abbiamo provato il surf notturno a Varazze e indovinate un pò…. è una figata pazzesca!

Dimenticate le varie wave pool e i sogni di onde artificiali e perfette, il futuro è il surf di notte. O almeno è un primo passo verso l’incremento delle ore in acqua, soprattutto quando le onde sono belle e perfette e sarebbe un peccato sprecarle. Dopo averlo provato, quelle che seguono sono le nostre considerazioni e una breve guida pratica per surfare di notte a Varazze.

 

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La settimana scorsa abbiamo approfittato di una mareggiata in Liguria per andare a Varazze a provare di persona il surf di notte sotto la luce dell’ormai famoso faro che illumina il main spot della cittadina ligure. Al mattino il mare era ancora un pò ingolfato e rovinato dal vento da sud est, poi nel pomeriggio ha cominciato a regolarizzarsi e lisciarsi, ma a un certo punto, proprio sul più bello, era già buio! Troppo presto per rinunciare alle onde che stavano diventando sempre più perfette. Il faro di Varazze, posizionato sul moletto di fronte alla Secca, si è rivelato una manna dal cielo e per le successive due ore abbiamo potuto continuare a surfare onde di 1/1,5 mt. assolutamente perfette e senza quasi nessuno in acqua. Oltre a noi due della redazione c’erano solo altri tre surfisti nel momento di affollamento massimo.

Penserete che stiamo ancora scrivendo sotto l’effetto dell’entusiasmo, ma sono già passati alcuni giorni e a dir la verità l’effetto non è per niente svanito, anzi, il pensiero è già rivolto alla prossima session notturna, quindi qualcosa di buono deve esserci stato davvero. Abbiamo passato almeno un paio d’ore in acqua dopo il tramonto del sole, surfando quante più onde possibili per poter parlare con cognizione di causa e ci siamo talmente divertiti che queste sono alcune riflessioni spicciole scaturite dalla nostra esperienza di surf notturno.

 

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Fabio Giusto in cerca di copertura sulla sinistra.

 

 

Innanzitutto non è la prima volta che ci capita di essere a Varazze durante l’accensione del faro, ma, a parte un paio di onde sporadiche surfate in una delle prime accensioni, c’eravamo sempre e solo limitati a guardare le decine di onde deserte che srotolavano sotto il faro, ormai stanchi dalla session giornaliera, e probabilmente è questo il motivo per cui non ci è mai capitato di vedere molti altri surfisti in acqua di notte, sebbene ultimamente il faro sembra si stia popolando più che in passato, frequentato in particolare da chi non è riuscito a liberarsi dal lavoro di giorno.

Il surf di notte è l’uovo di Colombo, una volta incontrata la buona volontà dell’amministrazione comunale realizzare il faro costa poco così come costa poco il suo mantenimento e così come sono bassi i costi vivi dell’energia elettrica. Il surf di notte mette d’accordo sia quelli che sono contro le onde artificiali perchè vogliono mantenere il contatto con la natura, sia quelli che sono a favore delle wave pool come mezzo per aumentare il numero delle ore in acqua.

 

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Un’altra onda srotola perfetta e deserta nel silenzio della notte.

 

 

Con il costo necessario per la realizzazione di una wave pool, che si aggira su qualche milione di euro, si potrebbero costruire centinaia di ottimi impianti di illuminazione per illuminare altrettanti spot in tutta Italia e aumentare le ore di surf, facendo la felicità di molti surfisti e incrementando con una spesa minima gli incassi dell’amministrazione grazie al turismo surf. Realizzare un buon impianto di illuminazione come quello di Varazze può costare circa 30-40.000 euro, e il suo mantenimento incidere per qualche centinaio di euro all’anno in bollette, con poco quindi si può ottenere un grosso risultato immediato ed efficace. Poi occorre una mareggiata, è vero, ma quando c’è è possibile raddoppiare le session in acqua grazie al surf di notte. Alcuni spot poi si presterebbero perfettamente ad essere illuminati, come per esempio tutti gli spot adiacenti a moli e pontili.

Anzichè scervellarsi su idee al momento irrealizzabili di wave pool eccessivamente costose, sarebbe forse più proficuo investire su una buona se non ottima illuminazione notturna degli spot per incrementare le ore di surf. Attualmente l’illuminazione della Secca di Varazze ha raggiunto i 10.000 watt grazie a un recente potenziamento, e secondo la nostra ultima esperienza è sufficiente per individuare i set in arrivo e surfare la destra e la sinistra fino all’inside. Ovviamente un’illuminazione “da stadio” sarebbe la soluzione ottimale per rendere tutto molto più fruibile e l’esperienza più vicina a quella giornaliera, e il costo sarebbe sempre di gran lunga inferiore a quello di una qualsiasi wave pool. Chi sa, col tempo le amministrazioni potrebbe diventare sempre più lungimiranti in questo senso e il surf di notte prendere piede in tutta Italia.

 

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Al momento l’lluminazione della Secca di Varazze è data da 5 fari, due dei quali direzionati verso il mare aperto per individuare i set in arrivo, gli altri orientati su picco e inside. I set in arrivo non sono ovviamente illuminati “a giorno”, ma grazie al recente potenziamento è possibile individuarli facilmente già dopo essere rimasti in acqua una decina di minuti ed essersi abituati alle condizioni di illuminazione, una volta capito come interpretare la luminosità dello spot non resta che godersi le onde (vedi anche sotto la nostra breve guida).

Surfare di notte a Varazze è stato un pò come surfare la prima volta e provare sensazioni nuove ed emozioni forti, rimaste indelebili nella memoria. Direte che abbiamo esagerato, forse no, sta a voi confermare o meno la nostra esperienza provando l’ebbrezza del surf di notte. Se deciderete di farlo date un’occhiata alla nostra guida pratica qui sotto, sono solo alcuni consigli dati dall’esperienza, ma utili e da tenere a mente. Per il resto fate sempre riferimento al regolamento apposto all’ingresso del molo.

 

Se vi siete persi il video di Roberto D’Amico di notte a Varazze, eccolo qui sotto. Adesso tocca a voi provare!

 

 

SURF DI NOTTE – ISTRUZIONI PER L’USO

Le regole che valgono già normalmente di giorno, devo essere osservate ancora più scrupolosamente di notte per evitare situazioni di pericolo dovute alla scarsa visibilità, come per esempio il rispetto della precedenze e il giro largo risalendo la line up.

Se di giorno, risalendo verso la line up, è infatti necessario fare il giro largo anzichè risalire dritto per dritto verso il picco, di notte è necessario fare il giro ancora più largo.

Indossare la lycra giallo fluo prescritta dal regolamento è obbligatorio per permettere agli altri surfisti di essere individuati più facilmente. Tentare l’ingresso in acqua senza lycra potrebbe provocare situazioni di pericolo, incidenti e di conseguenza una reazione negativa dell’autorità preposta al controllo del surf notturno fino alla cessazione del faro e quindi del surf nelle ore notturne. Per ricevere la lycra gialla fluo ufficiale per poter surfare di notte, fare riferimento al Varazze Surf Shop in via Campana 44.

Il trucco per riconoscere le onde di set in arrivo è osservare la gradazione di celeste della parte alta dell’onda. Le onde buone, quelle che si possono prendere sulla line up, sono quelle con una gradazione più chiara di celeste, poichè più alte e più illuminate dal fascio di luce del faro.

L’occhio si abitua velocemente alla scarsità di luce e in breve tempo si familiarizza con la differenza di visibilità rispetto al giorno. Aspettando l’onda sulla line up è sufficiente dare le spalle al faro per abituare meglio la vista all’oscurità verso il mare aperto e individuare meglio i set in arrivo.

Contrariamente a quanto alcuni credono, fare surf di notte non è più freddo che di giorno, la temperatura dell’acqua è praticamente la stessa e salvo casi eccezionali di vento forte (rari nei giorni in cui si accende il faro) non ci si raffredderà di più di quanto non accada di giorno. In alcune condizioni (zero vento)  sarà addirittura meno freddo rispetto al giorno (nei casi di giornate nuvolose e con vento teso, che soprattuto d’inverno portano al raffreddamento rapido).

 

 

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