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Comunicato Ufficiale da Surfing Italia

Riceviamo e pubblichiamo da Surfing Italia. In un momento in cui il mondo del surf è pervaso da forti emozioni come per la prematura morte di Andy Irons, che ci addolora e ci lascia senza parole,  e dalla storica conquista da parte di Kelly Slater del 10° titolo mondiale , ci troviamo costretti a fare dei chiarimenti in merito alla “lettera aperta”, pubblicata sui vari siti del settore,  del Sig. Alessandro Dini .

 

Nessuno mette in dubbio il lavoro svolto dal Sig. Dini in questi anni nella formazione istruttori ISA, anche se  qualche voce discordante si è sentita anche nei sui confronti e nei corsi che organizza, ma si sa in Italia chi fa qualcosa viene criticato e noi surfisti in questo sembriamo essere professionisti…

Nessuno mette in dubbio che il Sig. Dini sia stato il fondatore e il primo Presidente federale Fisurf (per qualche tempo sotto egida CONI, purtroppo subito dopo disconosciuta per inadempienze Federali),  ma anche uno dei fondatori di Surfing Italia e certamente una persona che da molti “lustri” si adopera per lo sviluppo del surf in Italia.

Oggi è facile puntare il dito e dare giudizi scordandosi del passato. Se siamo arrivati a questo punto noi crediamo che la responsabilità sia di tutti quelli, passati e presenti, che non sono stai in grado di gestire il movimento, o che lo hanno gestito parzialmente.

Oggi la situazione non è per nulla statica, come afferma il Sig. Dini, almeno per quello che riguarda Surfing Italia. E’ innegabile che ci sono dei problemi dovuti all’attuale situazione economica nazionale e al fatto anche della carenza di persone che abbiano tempo da investire nella nostra causa. Nonostante tutto Surfing Italia anche nel 2010 ha portato avanti campionati, gare, eventi e puro associazionismo sportivo per il bene del surf. Dall’altra parte invece c’è un associazione che ostina a definirsi Federazione, che è completamente ferma. Non un evento, non un campionato, e anche la diserzione delle ultime competizioni internazionali. Per non parlare della presenza al mondiale Master di questo anno, che ha visto la partecipazione solo di esponenti del consiglio direttivo Fisurf e di pochi altri amici, senza considerare nessun atleta di spicco della nostra nazione e tanto meno aver organizzando una selezione democratica. Ma di cosa dobbiamo parlare? Le solite chiacchiere…

In mezzo a tutto questo bailamme si sono infilati personaggi che ha suon di chiacchiere avevano annunciato grandi novità all’inizio del 2010, tentando di boicottare i campionati Surfing Italia, addirittura suggerendo agli atleti più forti del campionato di non partecipare. Proclamando con annunci puramente commerciali grandi competizioni, grandi giurie, nuove tecnologie, … tutte parole che a tutto oggi non hanno visto nulla di innovativo se non un tour fatto tra  pochi amici  in Sardegna, come se ne sono visti tanti altri.

Per quello che riguarda l’ISA credo che il comportamento che stiano adottando sia scandaloso. Se l’ISA (come ci ricorda il Sig.Dini “è la massima autorità mondiale che governa lo sport del surfing con tutte le sue discipline”), perché non si rende conto della reale situazione italiana? Noi da mesi siamo pronti ad andare ad una assemblea congiunta, dove tutti si dimettono e tutti si possono candidare; con una votazione da parte di tutte le Asd riconosciute ed in regola con lo statuto (in base alle normative vigenti in Italia), realizzato almeno da un anno. Fondare un nuovo ente magari con l’esperienza dei vecchi da ambo le parti e l’inserimento di nuove energie. Questo ci sembrerebbe il modo più democratico per ripartire.

Ed invece.

Perché l’ISA si schiera con un ente che in Italia non produce nulla e che ultimamente non è più in grado di portare la nazionale all’estero???

Perché l’ISA non interviene se ha davvero a cuore la nostra causa e ci guida in una riunificazione???

Che Surfing Italia debba confluire in Fisurf, come viene ostinatamente preteso dalla Fisurf, ci sembra oltre che assurdo anche offensivo per tutti quei club e atleti che credono nel buon operato di Surfing Italia e nel rinnovamento del movimento surfistico italiano e che da Fisurf sono già scappati anni a dietro.

Ringraziamo il Sig. Dini per aver preso distanze dalle due associazioni e rimanere solo un “uomo ISA”.

Ci piace però, portare a conoscenza di alcuni fatti e fare chiarezza:

 - Si è organizzato un evento, ci sembra denominato Bordeland, dove si parlava della situazione del surf italiano. A tale evento è stata invitata solo la Fisurf, tanto che noi abbiamo inviato una comunicazione ufficiale letta durante la riunione. Ci risulta, che tale evento sia stato organizzato al B2K di Viareggio…

– Ci risulta che nell’ultimo congresso Fisurf con la presenza di un delegato ISA,  Surfing Italia non sia stata invitata, mentre il Sig. Dini (che ricorda lui stesso “essere socio fondatore di Surfing Italia e super partes”) fosse presente e più volte menzionato nei comunicati ufficiali.

– Ci risulta che nelle ultime convocazioni a Panama per la nazionale master sul sito ufficiale Fisurf, il Sig Dini risultasse  come atleta di spicco convocato: http://www.fisurf.net/

– Ci risulta ancora che sul sito http://www.eurosurfing.org/ dell’ISA fosse presente una news (oggi stranamente tolta)  che accreditava il Sig. Dini come esponente molto vicino alla Fisurf.

– Ci risulta infine che vari social network affermavano che il sig Dini avesse intrapreso accordi con Fisurf per la gestione dei corsi ISA, specialmente quelli del SUP. Non considerando tutta l’esperienza accumulata da Surfing Italia nella realizzazione del primo e unico campionato nazionale, (specialità Race e Wave) e nella realizzazione di un nuovo movimento surfistico.

Quindi, abbiamo molto gradito la lettera aperta del Sig. Dini che ha fatto chiarezza sul molti punti, ma che ci ha sorpresi nel finale nel leggere l’invito a chiunque  “di non infilarsi in queste diatribe e di non parteciparvi” mentre invece è giusto iscrivesi ai corsi ISA come se fossero l’unica realtà surfistica in Italia…..

Ci piace sottolineare che comunque se non ci fossero state prima Fisurf ,poi Surfing Italia e prima ancora altre realtà non si sarebbe potuti arrivare, nel bene e nel male, fino dove siamo arrivati oggi, consentendo a chiunque atleti, sponsor, aziende, media e organizzatori di corsi di di fare ciò che stanno facendo.

Surfing Italia si sta organizzando per effettuare dei corsi istruttori sia di SURF che SUP di nuovo concetto, e che avranno piena validità sul territorio nazionale, vista la rete surfistica capillare messa già in piedi.

Concludiamo dicendo che presto lanceremo una iniziativa rivolta a tutti. Una grande premiazione, che si terrà a dicembre, in onore dei campioni italiani 2010, di tutte le discipline (SURF – SUP – LONGBOARD – SKIM – BODY – INDOBOARD), dove verranno consegnati riconoscimenti anche ai club, alle scuole ufficiali, agli atleti di spicco, ed ai migliori eventi e contest organizzati sul territorio…. Insomma una vera festa del surf italiano!

Surfing Italia

Fonte: www.surfingitalia.org
 

One thought on “Comunicato Ufficiale da Surfing Italia

  1. manlio Reply

    Che dire! Premetto che non conosco bene le vicende se non per averle “lette” sui siti internet da un po’ di tempo a questa parte. Tuttavia, da esterno ed estraneo, a me pare che ognuno, con le sue sacrosante ragioni, faccia un passo avanti e due indietro, o comunque finisca per continuare a rinfacciarsi responsabilità e cose fatte o non fatte senza però mai davvero darsi un appuntamento nel quale guardare al futuro e porre fine a questa diatriba, di stampo tutto italiano. Le cose hanno preso questa piega evidentemente, ma non credo sia questo il modo per superare questa empasse.
    Da surfista appassionato potrei dire due cose: o che in fondo non me ne frega nulla, che tanto io le onde le prendo lo stesso, con o senza una federazione/associazione. Oppure che se davvero si vuole sviluppare un movimento surfistico, tale che qualche italiano raggiunga dei risultati discreti in campo agonistico, che esista un sistema coordinato di scuole ed istruttori, che si organizzino delle gare di buon livello dove magari partecipino atleti di fama internazionale (perchè no, ci sarebbe solo da imparare!), sponsor, fotografi ecc.. e dove si vada per il piacere di vedere bel surf e bersi una birra tutti insieme… beh se questo è l’obiettivo, forse l’approccio dovrebbe cambiare cercando di avere a cuore il fine, di tutti però.
    Ripeto: non conosco i fatti da dentro nè tantomeno le persone. Ma lasciatemi dire che ho l’impressione che ognuno finisca col tirare acqua al suo mulino, perdendosi talvolta in inutili e noiose discussioni che non portano a nulla, e mi fanno propendere per la prima delle mie due opzioni.
    Buone onde a tutti!

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