da 312T4 » mar gen 16, 2024 9:04 am
Ok un'onda ve la racconto io.
Successo prima di natale e ci penso ancora.
Scritto per il blog, lo riporto qua per cazzeggio.
È una serie di tre onde.
La prima è piccola per il tipo di giornata, sul metro e mezzo forse, e con l'alta marea c'e' da lavorare. Non ho intenzione di sprecare energia con essa. Vedo qualcuno che ci prova e si toglie di mezzo. La seconda è di dimensioni rispettabili, ma noto che quella dietro potrebbe essere ancora più grande. Sono a Kirra e la maggior parte delle onde si chiude come al solito. Non ho voglia di entrare nella schiuma di questa e poi di farmi l'effetto lavatrice della successiva. Quindi aspetto ancora, mentre un paio di persone ci provano e si tolgono di mezzo. Mi ritrovo magicamente da solo, o il primo nell'ordine. La terza onda sta arrivando ed è effettivamente grande, almeno per me. Per un momento considero di lasciarla perdere, ma di solito non ho molte occasioni per cavalcare onde del genere. Sono di buon umore, il sole splende, l'acqua è bellissima, penso 'fanculo' e giro la tavola.
Sono un po' fuori e prendere l'onda richiede più tempo del previsto (avevo ragione con la prima). Quando salto su, sono in cima a una discesa che vuole diventare dirupo molto in fretta. Ho bisogno che la tavola scenda immediatamente. Spingo con il piede anteriore e affondo il bordo nella faccia dell'onda aperta. Scivolo sull'acqua come un coltello nel burro. Dopo un momento penso di fare un bottom turn ma l'acqua sotto di me sta accelerando e scavando celermente. So che questo è il solito closeout che sta gia' arrivando. Potrei dover puntare verso la spiaggia da un momento all'altro e rinunciare. Ma davanti a me l'onda e' ancora aperta. L'uscita è lì. C'e' speranza. Insisto.
Muovo i piedi in avanti e piego le ginocchia. Sposto il peso per accellerare. Ma anche l'acqua lo sta facendo. Sto cavalcando di spalle come al solito, quindi non vedo molto ma sento un muro d'acqua vicino alla mia spalla. Sono ancora a metà altezza, non sono mai sceso giu', praticamente, e sotto di me l'acqua viene risucchiata sempre piu' velocemente. Vedo la sabbia. Merda. Ora posso solo andare avanti. Più veloce.
Avanzo ancora e mi accuccio. Mi trovo vicino al naso della tavola, piegato e bloccato in questa posizione. Le braccia in avanti, le ginocchia sotto le ascelle. Sto trimmando perfettamente immobile e magicamente mi muovo nello spazio. L'acqua si alza verticalmente, passa vicino al mio corpo e si piega e si frantuma da qualche parte dietro di me. Non posso vederlo e sono troppo spaventato ed esaltato per muovere un muscolo, ma so che c'è un tubo proprio accanto a me. Non parlo di cose assurde. Sara' un tubetto da starci accovacciato. E io non sono nel tubo. Scappo dal tubo, correndo appena avanti ad esso. Ma e' la prima volta che non vengo distrutto da un'onda di questo tipo e non posso credere che stia succedendo.
Il perfetto equilibrio non sembra avere fine. Ho il tempo di notare tre persone in acqua: un adulto e due bambini. Perché diavolo ci sono bambini in acqua con queste onde? Non cesserò mai di stupirmi di questo. I due ragazzini sono sulla mia traiettoria. Posso vedere che uno in particolare vorrebbe evitare l'onda passando a destra, davanti a me. Ma quella è la direzione che ho preso e onestamente non posso fare altro che andare la, dritto. L'onda sta continuando così a lungo che ho il tempo di puntare il dito indice in avanti guardando i ragazzi.
'Ragazzi, sto andando dritto là e sarebbe meglio che vi toglieste di mezzo o moriremo tutti' è il mio messaggio. I due ragazzini si immergono con un duck dive sotto di me. Ragazzini australiani. Il primo è così vicino che mi chiedo se lo ucciderò con la pinna. Dopo di che, finalmente l'onda perde potenza, posso vedere di nuovo l'orizzonte e raggiungo la spalla, la mia destinazione originale. Mi alzo, mi sposto indietro e penso di girare a sinistra, ma è tutto schiuma ed è debole. Lascio perdere e mi siedo sulla tavola. No mi sono nemmeno bagnato!
È successo davvero? Sono così gasato che potrei tornare a casa adesso. Ho finito. Nulla puo' eguagliare cio' che e' appena successo. Guardo indietro verso la fila di onde e vedo che devo spaccarmi e remare di nuovo quasi tutto il tragitto.
Cosa faccio? Ok, remo. Ne prendo solo un'altra, dai.